Renzi ha formalizzato le dimissioni da segretario del Pd. Lo ha annunciato così il presidente Pd Matteo Orfini: “Matteo Renzi si è formalmente dimesso lunedì. Come da lui richiesto nella lettera di dimissioni, e come previsto dallo statuto, ho immediatamente annunciato la convocazione dell’assemblea nazionale per gli adempimenti conseguenti. Contestualmente ho convocato per lunedì la direzione nazionale, che sarà aperta dalla relazione del vicesegretario Martina (nella foto con Renzi). Nella direzione discuteremo le scelte politiche che il Pd dovrà assumere nelle prossime settimane”. Quindi è rientrato il tragicomico rinvio della formalizzazione delle dimissioni a dopo la formazione del governo, contro cui c’era stata una levata di scudi anche di un notevole numero di dirigenti del partito.
Intanto fa discutere il gesto compiuto dal ministro ancora in carica dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, perché, 24 ore dopo aver annunciato la sua scelta, ha già fatto una sortita piuttosto arrogante: “Se il PD si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici”. “Si può ripartire solo se lo si fa insieme – scrive ancora rispondendo ad una follower, il ministro dello Sviluppo economico -. Ultima cosa di cui abbiamo bisogno è l’arrocco da un lato e il desiderio di resa dei conti dall’altro. Ridefinire il nostro messaggio al paese, riaprire iscrizioni e tenersi lontano da M5S. Leader c’è e fa il PdC (il presidente del Consiglio, ndr)”.
Comunque ha spiegato ancora: “Mi sono iscritto al Pd per dare un segnale di qualcosa di importante: se il Pd non recupera, l’Italia è a rischio, abbiamo bisogno di un partito che ha cultura di governo e riformista e con voti maggiori di quelli che abbiamo preso, bisogna rimboccarsi le maniche, non è che credo che essendomi iscritto chissà cosa accada ma è un segnale”, ha anche detto Calenda in una intervista a “Otto e mezzo” in onda su La7.
“Il governo col centrodestra non va fatto, le cose che dice Salvini sono al limite dell’arco costituzionale. Il governo deve farlo chi ha vinto, Salvini e i Cinque stelle, il Pd ha perso le elezioni deve ricostruirsi” – ha aggiunto Carlo Calenda – “Siamo andati dagli elettori a dire che i Cinque stelle hanno nel dna un elemento di irresponsabilità e fuga dalla realtà, gli elettori ci hanno bocciato, come si fa ora a dire il contrario? La distanza è immensa, radicale, per loro il Pd è il male assoluto. I 10 punti sono cosa diversa; io dico no a un governo Cinque stelle ma se loro, col Pd all’opposizione, presentano misure coerenti, noi siamo pronti a votarle”.
Il ministro Carlo Calenda è andato al Nazareno: “Sono venuto ad iscrivermi” e uscendo ha mostrato la tessera di iscrizione al Partito Democratico. Ha anche annunciato che lunedì sarà presente alla Direzione Dem come ospite. “Non parlerò però dato che è la prima volta”, dice conversando con i cronisti. Intanto Pdnetwork su twitter pubblica subito la foto del neo iscritto sorridente a fianco del vicesegretario Maurizio Martina con il commento “Benvenuto @CarloCalenda!”.
E per ora la sua linea di rifiuto di una eventuale alleanza con il Movimento 5 stelle – secondo un sondaggio della SWG per La7 tra gli elettori del Pd – è largamente maggioritaria, e ancor di più lo è una ipotesi di alleanza con il centrodestra.
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