Desta scalpore l’imprevisto raddoppio del compenso annuale al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico

Di nuovo nell’occhio del ciclone il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico (nella foto accanto alla ministra del Lavoro, Cataldo)   dopo che “la Repubblica” ha pubblicato la notizia che gli è stato più che raddoppiato la stipendio: dai 62mila euro attuali ai 150mila lordi, con addirittura la retroattività del provvedimento (che, però, è stata già smentita).  Immaginarsi le reazioni in tutto il mondo politico, che chiede spiegazioni al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale, interpellato mentre al Festival dell’Economia a Trento,  ha ammesso: “Non ero informato di questa vicenda: ovviamente ho chiesto accertamenti perché vorrei approfondire la questione. Permettetemi di comprenderla bene, poi formulerò una valutazione più compiuta. Sono abituato a parlare seriamente: fatemi fare una verifica e alla fine parlerò”.

 A quanto pare, l’aumento del compenso a Tridico figura in un decreto interministeriale, firmato lo scorso 7 agosto dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo e dal collega dell’Economia, Roberto Gualtieri.

I partiti di opposizione si sono subito tuffati sulla ghiotta notizia, chiedendo le dimissioni di Tridico dopo aver pagato la cassa integrazione a coloro che sono ancora in attesa di riceverla e dopo aver fornito la lista dei ” furbetti” che hanno ottenuto immeritatamente il bonus da 600 euro. L’esponente del M5s e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si limita a dire: “Su questo chiederò chiarimenti nelle prossime ore”.

In realtà la faccenda va immediatamente chiarita. E l’aumento o motivato adeguatamente oppure (cosa che appare difficile nella situazione in cui si trovano le finanze dell’Italia)   annullato.

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