di RAFFAELE CICCARELLI*/ La seconda giornata della fase a gruppi di un mondiale, tanti minitornei a quattro squadre, tre giornate e sei partite, è quella delle conferme, positive o negative, e delle speranze, rinnovate o deluse. È la Francia campione del mondo in carica la prima a qualificarsi per gli ottavi, grazie alla vittoria sulla Danimarca, ottenendo anche lo scopo di ribadire un concetto: chi vorrà strapparle la corona di regina, dovrà fare i conti proprio con lei. Mantiene il pronostico e va agli ottavi anche il Brasile, che fatica molto contro una coriacea Svizzera, ma alla fine riesce a spuntarla con una rete di Casemiro. Hanno impressionato meno i verde oro in questo match, forse hanno patito l’assenza, per infortunio, di Neymar, capace di diventare determinante anche per le tante punizioni che conquista. Ultima qualificata già al turno ad eliminazione diretta il Portogallo, che ha ragione di un Uruguay troppo rinunciatario nella prima parte dello scontro diretto. Per i sudamericani sarà ora decisivo il match con il Ghana, i lusitani, anche non brillando, rispettano il pronostico che li vede ousider a questo mondiale.
Nel momento che la seconda giornata è, spesso, decisiva, è pure quella dove i campioni devono confermarsi, in questa sono tanti i “giganti” che fanno sentire il loro peso. Tanti i nomi noti, da Robert Lewandowski, al primo gol in un mondiale, a Richarlison, da Cristiano Ronaldo a Alvaro Morata, su tutti se ne elevano due: Leo Messi e Kylian Mbappé. Per quest’ultimo vale quanto detto per la sua nazionale, già re nel 2018 probabilmente ora punta al titolo di “imperatore”, promettendo di combattere fino alla fine pur di non essere detronizzato. L’argentino ambisce da sempre a quel trono, ma che sempre vede sfuggire: nella sua pur lunga e ricca carriera, Leo Messi continua ad avvertire la fatica di salire quegli ultimi gradini per ascendere a quel trono che fu di Diego Armando Maradona, sapendo anche di essere all’ultima occasione. Il suo gol contro il Messico, in mezzo al nulla di una partita spenta, è stato un lampo nel buio che potrebbe avere acceso lui e la sua nazionale.
La fibrillazione di questa giornata ruotava anche intorno alla Germania che, contro la Spagna e dopo aver perso con il Giappone, vedeva il baratro dell’eliminazione prematura ai gironi per la seconda volta consecutiva. Contro la squadra di Luis Enrique lo scrutano a lungo il fondo di quel baratro, quasi ci precipitano alla rete di Morata, fino a trovare l’appiglio del pareggio di Niclas Fullkrug come ultima ancora di speranza. Per gli iberici gli ottavi sono ormai cosa fatta, per i teutonici la necessità di vincere l’ultima e sperare proprio nella Roja. Curiosità tecnica, tra due squadre che sono partite senza attaccanti di ruolo, alla fine sono proprio due rappresentanti del ruolo a fissare il risultato.
Sorpresa africana. Chi ci ha sorpreso in positivo è il Marocco, anche se a leggere le formazioni c’è poco da essere stupiti, conoscendo il valore di calciatori come Achraf Hakimi, Noussair Mazraoui, Sofyan Amrabat, Hakim Zyiech, tutti in squadre di primo livello in Europa, e salvo sorprese potrebbe arrivare molto avanti nella competizione. Tra i nuovi giocatori che si sono messi in luce, tralasciando i giovani spagnoli, due su tutti ci sono sembrati degli ottimi prospetti: Cody Gakpo, ventitreenne attaccante olandese in forza al PSV Eindhoven, ala sinistra veloce già a due gol in questo mondiale; Mohammed Kudus, centrocampista offensivo ventiduenne ghanese, anch’egli a due gol nel torneo, guarda caso pure lui militante in Olanda, nell’Ajax di Amsterdam, due giovani che sicuramente faranno parlare ancora di loro.
*Storico dello sport
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