Direzione Pd a porte chiuse. Renzi provoca e viene contestato anche da Franceschini

“Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare, ma non raccontare a me che cos’è la libertà”. Si intitola ‘Quattro stracci’, l’ha scritta Francesco Guccini e Matteo Renzi l’ha citata per rispondere metaforicamente a chi lo ha criticato in Direzione. La riunione senza streaming, blindata da Matteo Orfini che ha intimato no a tweet e post, non è stata quella della annunciata tregua e ha invece registrato un muro contro muro tra i dem sul tema alleanze.

Alla fine, la Direzione ha votato con la consueta, servile e ipocrita  unanimità la relazione di Renzi perché  l’area di Andrea Orlando e  di Michele Emiliano non hanno partecipato al voto.  Renzi e  i fedelissimi si dicono soddisfatti (il nuovo slogan propagandistico è “Noi siamo lontani dalle coalizioni ma vicini ai problemi della gente”), ma nel dibattito – secondo quanto è trapelato – ci sono state ‘scintille’ tra il segretario, Dario Franceschini e Andrea Orlando.

 “Voi parlate di coalizione, io starò sulle cose concrete”, ha detto provocatoriamente Renzi nella sua relazione invitando gli altri a fare squadra, parlare alla gente e evitare liti: “La mia missione è portare in alto il Pd”. Però, annunciando il suo tour per l’Italia in treno da settembre, ha insistito nella denigrazione di chi non la pensa come lui: “Io rispondo ai 2 milioni che hanno votato alle primarie e non ai capicorrente”. Franceschini è stato indotto perciò a replicare: “Ma questo partito non è una caserma.  Un segretario ascolta senza vedere tradimenti o complotti. E di alleanze bisogna parlare perché senza alleanze non si vince”.

E poi è stata la volta di  Andrea Orlando: “Dobbiamo aiutare Pisapia e chi in quel campo non ha una posizione antirenziana”. Anche lui ha chiesto rispetto: “Basta additare chi pone una questione”; non vogliamo “che ci sia qualcuno che ci debba dire di che cosa si può o non si può discutere”. Renzi ha incassato , ma poi ha insistito: “Non passerò i prossimi mesi a parlare di coalizioni”. E ancora: “Orlando vuole aiutare Pisapia? Io il Pd”. Il segretario non ha risparmiato nemmeno Franceschini: “Lui dice che di coalizioni si può parlare nelle sedi di partito, c’è da chiedersi se ‘Repubblica’ sia una sede di partito”. Quindi denigrazione per chi rilascia interviste ai giornali, cosa che però lui fa continuamente. Ma a lui è consentito, agli altri no. A questo punto, le minoranze hanno annunciato che non avrebbero preso parte al voto, mentre i franceschiniani mantenevano la posizione assunta dallo stesso Franceschini in apertura del suo intervento. Poi, il voto all’unanimità e la ‘voce’ di Guccini hanno chiuso la Direzione.

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