di MARIO MEDORI/ I gasdotti Nord Stream potrebbero non funzionare mai più. E’ il timore della Germania dopo che entrambe le linee, 1 e 2, dell’infrastruttura che collega la Russia all’Europa sono state gravemente danneggiate da esplosioni sospette al largo dell’isola danese di Bornholm, nel mar Baltico. Sui danneggiamenti circolano diverse ipotesi: il colpo di un sommergibile, di un drone marino o ancora di cariche di Tnt. Nessuna cancelleria infatti dubita ancora sul fatto che le falle non siano il risultato di un incidente ma di un sabotaggio, e il rimpallo di responsabilità tra Russia e Usa è già cominciato.
“E’ stupido e assurdo incolpare la Russia”, tuona Mosca. “Ridicolo ipotizzare che siano stati gli Usa”, replica la Casa Bianca. Il Cremlino intanto apre un’inchiesta per “terrorismo internazionale”, chiede e ottiene per venerdì una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’accaduto. Mentre, Svezia e Danimarca sono state incaricate di fornire tutte le informazioni in merito ai membri del Consiglio, visto che le tre falle che si sono aperte nei gasdotti, sprigionando bolle di gas in mare, si trovano due nella zona economica esclusiva di Copenaghen, l’altra in quella di Stoccolma.
L’allarme dell’agenzia danese per l’Energia. Questo organismo fa sapere che oltre la metà del gas contenuto nel Nord Stream (pieno di gas sebbene fermo da agosto) si è già disperso nell’atmosfera e che il resto fuoriuscirà entro domenica. “Solo quando il gas nel tubo sarà finito, sarà possibile scendere in profondità per indagare”, spiega il ministro della Difesa danese Morten Bodskov. Intanto, ad Amsterdam i Ttf segnano un nuovo rialzo dell,11,3%, chiudendo a 207 euro per megawattora (nella foto: la spaventosa bolla di gas nel Mare del Nord, ricorda una gigantesca medusa).
“Nord Stream non funzionerà più”. I servizi di sicurezza tedeschi ritengono che entrambi i gasdotti possano restare inutilizzabili per sempre. Secondo fonti di governo, citate dal quotidiano di Berlino Tagesspiegel, se non verranno riparati subito, l’acqua salata potrebbero corrodere i tubi. Gli 007 svedesi dal canto loro annunciano un’inchiesta per “sabotaggio aggravato contro la sicurezza e gli interessi nazionali”. Mentre la Norvegia, la Germania e la Commissione europea hanno innalzato il livello di vigilanza sulle loro infrastrutture energetiche.
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