Distrutta la moschea di Mosul dove al Baghdadi annunciò la nascita del califfato. Ma contrastano le versioni su chi l’ha abbattuta

La moschea al-Nouri a Mosul in Iraq (dove nel 2014 il leader dello Stato Islamico, Abu bakr al Baghdadi, aveva annunciato la creazione del Califfato – vedi foto in basso) è stata distrutta. Ci sono però versioni contrastanti su chi l’ha distrutta. Il primo ministro iracheno, Haider al-Abadi, afferma che la distruzione del minareto al-Hadba e della moschea al-Nouri è avvenuta per mano dello stesso Isis ed è una dichiarazione formale della loro sconfitta da parte di Daesh” (che è l’acronimo arabo del cosiddetto “stato islamico”).

Poco più tardi Amaq, l’organo di propaganda dell’Isis, ha sostenuto che sarebbe stato un raid militare americano a distruggere la moschea. Il testo pubblicato da Amaq è stato twittato da Rukmini Callimachi, specialista del New York Times sull’argomento. 

Ma successivamente la coalizione a guida Usa in Iraq ha negato di avere bombardato la moschea. Un portavoce della coalizione, il colonnello dell’esercito Ryan Dillon, ha confermato che la moschea è stata distrutta, precisando che però non sono stati gli americani ad abbatterla. “Non abbiamo condotto dei raid in quell’area in quel momento”, ha detto. Il ministero della Difesa iracheno infatti insiste nel sostenere che è stato l’Isis ad averla fatta saltare in aria.

 

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