IL VIA ALLE GIOCATE DEL NUOVO TOTOCALCIO: ecco le partite della prima schedina dopo il restyling. Si riparte con Roma-Juve e Inter-Lazio


Il nuovo Totocalcio è pronto a rinascere. Il 9 gennaio ci sarà la prima schedina. Le giocate apriranno il 4 gennaio a partire dalle ore 7 per chiudere alle ore 12.15 del 9 gennaio 2022. La nuova modalità, ricorda Agipronews, prevede la divisione dei match inseriti in palinsesto in due diversi pannelli: nel primo (composto da otto eventi) verranno inserite le partite più equilibrate, scelte tra quelle in programma tra il sabato pomeriggio e la domenica sera. Nel secondo andranno invece le partite di cartello (questa settimana 12), o comunque di maggior interesse. Ecco le partite scelte per la prima schedina:

 

Obbligatori:
Villarreal – Atletico Madrid
Torino – Fiorentina
Clermont – Reims
Empoli – Sassuolo
Genoa – Spezia
Roma – Juventus
Cagliari – Bologna
Hertha B. – Colonia

Opzionali:
Inter – Lazio
Udinese – Atalanta
Venezia – Milan
Napoli – Sampdoria
Hellas Verona – Salernitana
Siviglia – Getafe
Bochum 1848 – Wolfsburg
Lione – Paris Saint Germain
Rayo Vallecano – Betis
Deportivo Alaves – Athletic Bilbao
Osasuna – Cadice
Nantes – Monaco

Le modalità di gioco decise dall’Agenzia Dogane e Monopoli per il nuovo Totocalcio – spiega Agipro – prevedono lo svolgimento su sei tipologie di pronostico: oltre al classico “13”, si vincerà anche con 11 partite, e a scalare con 9, 7, 5 e 3 incontri. La combinazione tra gli eventi del primo e del secondo pannello dipenderà dal numero complessivo di pronostici scelti: per esempio, una schedina di tre eventi (la “Formula tre“) sarà composta dai primi due eventi obbligatori nel palinsesto del primo pannello e uno a scelta dal secondo. La “Formula cinque” sarà invece centrata indovinando i risultati dei primi tre eventi obbligatori del primo pannello e due opzionali del secondo. Stesso meccanismo per azzeccare il 7 (quattro eventi obbligatori e tre opzionali), il 9 (sei e tre) e l’11 (sette e quattro). Per la caccia al 13, invece, andranno pronosticati tutti gli otto incontri del pannello “equilibrato” e cinque a scelta da quello blasonato.

Tre anni fa l’annuncio, parte del montepremi ritorna allo sport
 «Il Totocalcio non sarà abolito, ma rilanciato». Così, nel dicembre del 2018, Giancarlo Giorgetti, allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, smentiva il “de profundis” intonato in quei giorni dalla stampa per il più iconico gioco a pronostici della storia italiana. In effetti, riporta Agipronews, la legge di Bilancio per l’anno 2019 annunciava un «provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli» per la «riforma dei concorsi pronostici sportivi», con il fine ultimo di ridonare appeal al glorioso gioco caduto da anni in disgrazia. 
La stessa legge di Bilancio fissava già i primi paletti della riforma, determinando la suddivisione della raccolta, in seguito confermata dal regolamento dei Monopoli: 75% al montepremi, 5% al concessionario, 8% al punto vendita, 12% a Sport e Salute, chiamata ad utilizzare i fondi per le sue «attività sociali, sportive e culturali». Il ruolo di Sport e Salute, in sostanza, deve rispondere all’ambizioso obiettivo, individuato dallo stesso Giorgetti, di «restituire allo sport i proventi del Totocalcio».

Dopo gli anni del boom, il declino per l’introduzione delle nuove scommesse sportive. 
Dopo decenni di splendore, il Totocalcio aveva da tempo imboccato una decisa parabola discendente, fino a rasentare l’estinzione. Nella relazione che accompagnava la legge di Bilancio, riporta Agipronews, si accennava al «trend negativo, nonostante diversi interventi correttivi», a causa «dell’aumento delle tipologie di gioco offerte, della bassa percentuale di payout in confronto ai nuovi giochi (solo il 50% delle somme giocate ritorna ai giocatori sotto forma di vincita), della sostanziale invarianza della formula di gioco, della fortissima concorrenza delle scommesse sportive, dove il giocatore ha la possibilità di scegliere direttamente il numero di eventi su cui puntare». Nel 2017, si scriveva, «la raccolta è stata pari a 17,1 milioni di euro» e «il 2018 registrerà un’ulteriore riduzione pari a circa il 23%». 

Il “tredici” nel costume del Paese: nel 1993 la vincita più alta della storia (5,5 miliardi)

Era il 5 maggio 1946 quando, per la prima volta nella storia, nacque la schedina Sisal, poi trasformatasi in Totocalcio (acronimo di “Totalizzatore calcistico”), nome che avrebbe assunto nel 1948 con il passaggio ai Monopoli di Stato. Il concorso, ricorda Agipronews, venne ideato da Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo. In principio le partite da pronosticare erano 12 – e veniva premiato chi indovinava almeno 11 risultati – per salire a 13 dalla stagione 1950-51 e a 14 dal 2003.

Il Totocalcio entrò ben presto nel costume popolare e il “tredici” (anche attraverso canzoni di successo e pellicole) divenne il veicolo per realizzare tutti i sogni e per cambiare in un lampo prospettive e tenore di vita. Il gioco conobbe il suo massimo splendore negli anni ’80 e ’90 con il montepremi più alto della storia che ammontava a 34.470.967.370 lire e che fu totalizzato in occasione del concorso numero 17 del 5 dicembre 1993 quando ai 1.472 “tredici” andarono poco meno di 12 milioni di lire ciascuno. Un mese prima, il 7 novembre, era stata realizzata quella che sarebbe rimasta nella storia come la vincita al Totocalcio più alta di sempre: nell’occasione, i 13 furono solo tre e a ognuno toccarono circa cinque miliardi. In una ricevitoria di Crema, fu giocato un sistema che pagò complessivamente 5.549.756.245 lire.

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