Una donna di 45 e la figlia di 11 anni, Nfum Patience e la piccola Magdalene Nyantakyi, origini ghanesi ma da anni residenti in Italia, sono state trovate uccise, massacrate con una violenza indicibile, verso le 21 nel loro appartamento in via San Leonardo, nella prima periferia di Parma. Sono state uccise con molte coltellate, o forse con un altro oggetto contundente, tanto che la scena del delitto è apparsa raccapricciante: macchie di sangue ovunque, già nel corridoio e nell’ingresso, sui muri, ed è stato molto difficile accedere alle altre stanze senza correre rischi di inquinare lo scenario. I sospetti sono caduti subito sul secondo figlio della donna, Solomon Nyantakyi, 21 anni, una promessa del calcio mancata, tanto che fu convocato in prima squadra diverse volte da Donadoni, nell’anno del crac del Parma Fc. E’ stato rintracciato nella stazione di Milano nel pomeriggio. Arrestato, ha confessato, anche se non ha fornito una spiegazione del terribile gesto.
“Sono senza parole: Solomon era un ragazzo pacifico e molto taciturno, non avrebbe mai fatto male a una mosca. Ma ha sofferto di depressione”, racconta Cristiano Lucarelli, ex attaccante del Livorno e della nazionale, che allenò Solomon Nyantakyi nelle giovanili del Parma. “In un anno, lo sentii parlare due volte – racconta al telefono con l’ANSA – Sapevo dei suoi problemi, e l’ho chiamato in Lega Pro al Cuiopelli un anno fa. Ma dopo quindici giorni di ritiro è voluto andare via, gli mancava la famiglia”.
Ad accorgersi del duplice omicidio è stato un terzo figlio della donna, Raymond Nyantakyi, 25 anni, quando è tornato a casa dopo la giornata di lavoro. Il giovane è stato portato in Questura per sentire la sua testimonianza mentre è partita in città la caccia all’uomo, alla ricerca del terzo figlio irreperibile, Salomon, subito fortemente sospettato del duplice delitto.
Sul luogo del massacro si sono recati il Pm di turno, Paola Dal Monte, la polizia scientifica e diverse pattuglie della squadra mobile di Parma. Raymond, sconvolto, dopo aver rinvenuto i corpi ha prima avvisato una vicina e poi ha fatto partire la chiamata al 113, l’annuncio del massacro. I corpi delle due vittime sono stati rinvenuti in sala da pranzo ma il sangue è stato lasciato un po’ ovunque nell’appartamento. I sospetti si sono indirizzati subito sul 21enne calciatore, che nel frattempo era sparito, con un indizio forte a suo carico: il suo telefonino è risultato irraggiungibile proprio dal momento del delitto. Solomon, come si è detto, è stato una promessa del calcio, prima che problemi comportamentali ne precludessero un facile progresso nel mondo del pallone. Aveva esordito nelle giovanili del Parma, aveva vinto uno scudetto allievi insieme a nomi diventati famosi come quelli di Josè Mauri e Alberto Cerri. Trequartista, era stato chiamato in prima squadra nell’ultimo anno di serie A, dall’ex tecnico della nazionale Donadoni. Stava andando verso il Milan, ma l’allora responsabile del settore giovanile del Parma, Francesco Palmieri, lo aveva convinto a restare in gialloblù. Poi diversi cambi di casacca, fino all’ Imolese, dove la sua promettente carriera si è interrotta.
Il padre e il marito di questa famiglia devastata non era in Italia mentre succedeva la tragedia: era in Inghilterra per ragioni di lavoro. Secondo la testimonianza di una vicina, ieri pomeriggio intorno alle 14.30 si sarebbero sentite le urla della bambina, che per alcuni attimi avrebbe esclamato più volte, “Mamma, mamma”. Poi il silenzio, fino a tarda sera quando è rientrato Raymond. Una parente delle vittime ha raccontato che la donna era rientrata da pochi giorni dal Ghana dove era stata per una breve vacanza. La famiglia risiede da tempo a Parma tanto che la piccola Magdalene era nata nella città emiliana. (Ansa)
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