Maria Sharapova è stata sospesa per due anni per la positività al Meldonium riscontrata nel corso di un test antidoping lo scorso 26 gennaio agli Australian Open. La sentenza, che può ora essere appellata al Tas (il Tribunale arbitrale dello sport), è stata annunciata oggi e prevede anche la cancellazione dei suoi risultati allo Slam australiano, dove era stata eliminata ai quarti, e la relativa perdita di premi e punti Wta. La siberiana, 29 anni, potrebbe rientrare sui campi il 26 gennaio 2018, perché la squalifica è retrodatata, secondo la nota della federtennis internazionale.
Le tappe della vicenda. Masha aveva fornito un campione di urina lo scorso 26 gennaio, dopo il suo match ai quarti di finale a Melbourne. Il campione è stato analizzato dal laboratorio Wada di Montreal e i risultati hanno confermato la presenza dell’ormai famigerato Meldonium, un modulatore metabolico incluso nella sezione S4 (Ormoni e modulatori metabolici) della lista proibita dalla Wada per il 2016. Il 2 marzo la Sharapova è stata accusata di violazione delle regole antidoping contenute nell’articolo 2.1 del programma (“Sostanze proibite presenti in campioni di un atleta”). La tennista russa ha ammesso la violazione e ha chiesto un’udienza davanti ad un Tribunale internazionale per determinare le conseguenze della violazione stessa. Nel corso di un’audizione di due giorni (18-19 maggio) un Tribunale indipendente ha raccolto prove e sentito le parti, stabilendo oggi che la Sharapova sia interdetta dall’attività agonistica per un periodo di due anni. Tenuto conto della sua immediata ammissione della violazione, il periodo di interdizione sia retrodatato a decorrere dal 26 gennaio 2016 (data di raccolta del campione) e termini quindi alla mezzanotte del 25 gennaio 2018. Masha, 5 Slam vinti in carriera, era stata sospesa dalla Federtennis internazionale già all’inizio di marzo, dopo le sue ammissioni di aver fatto uso del farmaco, detto anche Mildronate. Il medicinale che ha un costo modestissimo è in commercio dagli anni Ottanta in molti Paesi (soprattutto dell’ex blocco sovietico, non in Italia o negli Stati Uniti) e prodotto in esclusiva da un’azienda lettone, la Grindex. A livello terapeutico è utilizzato contro le cefalee e come anti-ischemico, ma altera il metabolismo, abbassa i valori di emoglobina, migliorando la fluidità del sangue e agendo quindi quale eventuale “coprente” dell’Epo.
La replica della Sharapova su Facebook. Dopo la sentenza, la Sharapova sul social media ha scritto: “Il tribunale della Federtennis oggi ha riconosciuto che la mia assunzione del Meldonium non fosse intenzionale; la Federtennis ha utilizzato grandi risorse di tempo e denaro per dimostrare la mia volontarietà, ma non c’è riuscita. Hanno chiesto che io fossi squalificata 4 anni, ma la loro posizione è stata respinta. Perciò, visto che il tribunale ha concluso correttamente che non l’ho fatto intenzionalmente, non posso accettare una pena ingiusta. Farò appello immediatamente al Cas, la corte di arbitrato per lo sport. Mi manca il tennis e mi mancano i fan. Ho intenzione di lottare per quello che credo sia giusto ed è per questo che io voglio lottare per essere di nuovo sul campo da tennis al più presto possibile”.
La WTA. Steve Simon, numero 1 della Wta, ha così commentato la vicenda: “È importante prima di ogni altra cosa che gli atleti siano informati delle regole e che le seguano. In questo caso Maria si è assunta la responsabilità per il proprio errore. La Wta supporta l’operato dell’Itf e di Maria. L’Itf ha un suo regolamento, che riguarda anche il programma antidoping, e la decisione potrà dunque essere appellata”.
Addio Olimpiadi. A fine maggio, nonostante la sospensione, la Russia ha spiazzato tutti, includendo l’atleta siberiana nella squadra olimpica per Rio, preannunciando che, in caso di squalifica, il suo posto in squadra sarebbe stato preso dalla 19enne, Daria Kasatkina. E a conferma che piove sempre sul bagnato, proprio ieri, secondo la rivista Forbes si era registrato il sorpasso di Serena Williams ai danni della Sharapova nell’elenco delle atlete più pagate al mondo. Serena, sconfitta nella finale di Parigi sabato, negli ultimi dodici mesi ha guadagnato 28,9 milioni di dollari, mentre la bella Masha si è fermata a 21,9 milioni, perdendo lo scettro di regina di denari che deteneva da 11 anni consecutivi. Del resto subito dopo la scoperta della positività molti sponsor avevano preso il largo.
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