Draghi: come saranno usati i 32 miliardi del “decreto sostegni” con lo scostamento di bilancio deciso dal governo Conte

Dopo una sofferta riunione del Consiglio dei ministri – conclusosi con una conferenza stampa ritardata di oltre 3 ore a causa della insistenza dei ministri leghisti nel difendere un improponibile condono per vecchie evasioni fiscali – Draghi e i ministri del Lavoro, Orlando, e dell’Econonia, Franco, hanno illustrato come verranno spesi i 32 miliardi di scostamento di bilancio, decisi dal governo Conte e approvati dal parlamento, per fronteggiare la situazione economica creata dal covid.  Gli  interventi saranno articolati sostanzialmente in 5 settori destinati a  “misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali”. Pagamenti al via dall’8 aprile, come assicurato Draghi, “per chi avrà fatto domanda. Quindi 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile”.

L’obiettivo è “quello di assicurare un sistema rinnovato e potenziato di sostegni, calibrato secondo la tempestività e l’intensità di protezione che ciascun soggetto richiede”.

Gli interventi previsti “si articolano in 5 ambiti principali: sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore; lavoro e contrasto alla povertà; salute e sicurezza; sostegno agli enti territoriali; ulteriori interventi settoriali”.

Il primo tipo di intervento previsto dal dl sostegni riguarda quindi il ”sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore”. Si prevede un “contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Per tali interventi, lo stanziamento complessivo ammonta a oltre 11 miliardi di euro”. Potranno presentare richiesta per questi sostegni, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, i “soggetti che abbiano subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30 per cento, calcolato sul valore medio mensile. Il nuovo meccanismo ammette le imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro, a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro”.

L’importo del contributo a fondo perduto “sarà determinato in percentuale rispetto alla differenza di fatturato rilevata, come segue: – 60 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100mila euro; – 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi da 100 mila a 400mila euro; – 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione di euro; – 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni di euro; – 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni e fino a 10 milioni di euro”.

In “ogni caso”, viene precisato, “tale importo non potrà essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150mila euro. Il contributo potrà essere erogato tramite bonifico bancario direttamente sul conto corrente intestato al beneficiario o come credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione”.

Per il sostegno alle attività d’impresa di specifici settori, sono inoltre previsti: un “Fondo per il turismo invernale; l’aumento da 1 a 2,5 miliardi dello stanziamento per il Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti; la proroga del periodo di sospensione delle attività dell’agente della riscossione fino al 30 aprile 2021. Per il sostegno alle imprese, è inoltre previsto un intervento diretto a ridurre i costi delle bollette elettriche”.

Il secondo tipo di intervento previsto dal dl sostegni riguarda il “lavoro e contrasto alla povertà”. In tale ambito, il provvedimento prevede: la “proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021; la proroga della Cassa integrazione guadagni; il rifinanziamento, per 400 milioni di euro, del Fondo sociale per occupazione e formazione; una indennità di 2.400 euro per i lavoratori stagionali e a tempo determinato e di importo variabile tra i 1.200 e i 3.600 euro per i lavoratori sportivi; il rifinanziamento nella misura di 1 miliardo di euro, del fondo per il Reddito di Cittadinanza, al fine di tenere conto dell’aumento delle domande; il rinnovo, per ulteriori tre mensilità, del Reddito di emergenza e l’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari; l’incremento di 100 milioni di euro del Fondo straordinario per il sostegno degli enti del terzo settore; la proroga degli interventi per i lavoratori in condizioni di fragilità”.

Per quanto riguarda il terzo punto, la salute e la sicurezza, il testo del decreto prevede: un “ulteriore finanziamento di 2,1 miliardi per l’acquisto di vaccini e di 700 milioni per l’acquisto di altri farmaci anti-Covid; la possibilità che aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale ricorrano allo svolgimento di prestazioni aggiuntive da parte di medici, infermieri e assistenti sanitari dipendenti, anche in deroga ai limiti vigenti in materia di spesa per il personale; il coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale; un sostegno al personale medico e sanitario, compreso quello militare; la proroga al 31 maggio 2021 della possibilità di usufruire di strutture alberghiere o ricettive per ospitarvi persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, laddove tali misure non possano essere attuate presso il domicilio della persona interessata”.

Per gli enti locali e territoriali c’è un “sostegno per la flessione del gettito dovuta alla pandemia, pari a circa 1 miliardo di euro per Comuni e città metropolitane sul 2021. Per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome si prevede un intervento da 260 milioni e 1 miliardo per le Regioni a statuto ordinario per il rimborso delle spese sanitarie sostenute nell’anno 2020″.

Tra gli altri interventi settoriali, sono previsti: “un sostegno alle attività didattiche a distanza o integrate; il rifinanziamento dei fondi previsti dalla legislazione in vigore per cultura, spettacolo, cinema e audiovisivo; il rifinanziamento dei fondi per la funzionalità delle forze di polizia e delle forze armate; un sostegno dedicato alle imprese del settore fieristico; un fondo da 200 milioni di euro per il sostegno allo sviluppo e alla produzione di nuovi farmaci e vaccini per fronteggiare le patologie infettive in ambito nazionale; un fondo da 200 milioni di euro, presso il Ministero dello sviluppo economico, per il sostegno alle grandi imprese in crisi a causa della pandemia, con l’esclusione di quelle del settore bancario e assicurativo; l’istituzione, presso il Ministero dell’economia e delle finanze, di un Fondo da 200 milioni di euro per l’anno 2021, da ripartire tra Regioni e Province autonome sulla base della proposta dagli stessi enti, da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite, incluse le attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati; l’ulteriore finanziamento, del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

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