Il Brexit può innescare una corsa alle svalutazioni competitive delle monete in tutto il mondo. E’ questo il timore del presidente della Bce Mario Draghi espresso al vertice Ue secondo quanto riporta la Bloomberg che cita un documento. “Temiamo le reazioni – dice – dei paesi che provino a correggere ciò che loro vedono come un tasso di cambio errato, cosa che potrebbe innescare svalutazioni competitive e incrementare i premi di rischio e le turbolenze”.
La Brexit può avere un impatto negativo fino allo 0,5% del Pil della zona euro. Lo afferma, secondo quanto riporta la Bloomberg che cita un documento ottenuto al vertice Ue, il presidente Bce Mario Draghi secondo cui ci sarà una riduzione della crescita del Pil nei prossimi tre anni.
“Non possiamo permetterci di non risolvere” i problemi delle banche. Lo afferma, secondo quanto riporta Bloomberg che cita un documento ottenuto al vertice Ue, il presidente Bce Mario Draghi. “E’ ora di farlo” afferma.
L’UE PREME PER ACCELERARE L’USCITA, MA CAMERON FRENA E FARAGE NON SI DIMETTE DA EURODEPUTATO.
Intanto si intensifica il pressing dell’Ue sulla Gran Bretagna per l’uscita sancita dal referendum. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker sottolinea la necessità di “un chiarimento” britannico e avverte: “La commissione continuerà sulla sua strada”; inoltre, stop ai colloqui informali prima della formalizzazione del risultato del voto popolare con la richiesta di uscita. Stessa linea da Angela Merkel: “Nessun colloquio senza richiesta di uscita”. “L’ora è grave” – ha detto Juncker – ma “io sono allergico alle incertezze” e quindi “vorrei che la Gran Bretagna rispettasse la volontà del popolo britannico senza nascondersi dietro giochi a porte chiuse”. “Sono sorpreso di vedere che io, proprio io che in Gran Bretagna vengo dipinto come tecnocrate, eurocrate e robot, voglio trarre le conseguenze del voto. E loro no?”.
“No a trattative anche informali senza la notifica dell’articolo 50” ma “la Gran Bretagna deve rimanere un Paese amico e partner anche nelle relazioni bilaterali”, è tuttavia il messaggio che la cancelliera Angela Merkel ha ribadito al suo arrivo del vertice Ue. Questa a Bruxelles “è la prima possibilità che Cameron ha per presentare la sua valutazione del referendum” ai 27, “ma la trattativa sarà possibile solo quando ci sarà la notifica”, ha detto Merkel, aggiungendo che si dovrà parlare anche di economia.
Intanto il presidente del consiglio europeo Donald Tusk ha di fatto rifiutato un potenziale incontro bilaterale con la first minister della Scozia Nicola Sturgeon, perchè “ritiene che questo non sia il momento più appropriato data la situazione in Gran Bretagna”. Lo stesso Tusk in apertuura del Consiglio Europeo ha sottolineato come la Gran Bretagna stia per avviare le procedure relative all’articolo 50 della Costituzione Ue. “Rispettiamo il volere dei britannici – ha detto – ma dobbiamo rispettare anche i Trattati che dicono che sta al governo britannico avviare la procedura, è il solo modo legale, tutti devono essere consapevoli di questo e perciò dobbiamo essere pazienti”, ha detto Tusk, entrando al vertice. “L’Ue è pronta a partire con quel processo anche oggi, senza entusiasmo, come immaginate”, ha aggiunto. Un vertice informale straordinario Ue – ha inoltre fatto sapere – si terrà a settembre a Bratislava per discutere del futuro dell’Ue.
Intanto il Parlamento chiede “una implementazione rapida e coerente della procedura di revoca” dell’appartenenza della Gran Bretagna alla Ue in conseguenza della decisione del popolo britannico nel referendum. La plenaria straordinaria ha approvato la risoluzione bipartisan a larghissima maggioranza con 395 voti a favore, 200 contrari e 71 astenuti. Vota contro la risoluzione il Movimento cinque stelle insieme a Nigel Farage.
CAMERON: “Lasciamo l’Ue ma non le voltiamo le spalle” – “Voglio che sia un processo il più costruttivo possibile, con un risultato il più costruttivo possibile, perché lasciamo la Ue ma non voltiamo le spalle alla Ue, con questi Paesi siamo partner, amici, alleati, vogliamo il rapporto più stretto possibile in termini di commercio, cooperazione e sicurezza”: lo ha detto il premier britannico entrando al vertice sulla Brexit.
“Bisogna rispettare il voto” del referendum – ha detto Juncker – e “bisogna trarre le conseguenze” e “vorrei che il Regno Unito chiarisse, non domani mattina, ma chiarisse la propria posizione”. Il presidente della Commissione in riunione plenaria ha sottolieato di non volere che “si affermasse l’idea di negoziati segreti a porte chiuse” con i rappresentanti di Londra tanto che, sottolinea, “ho vietato ai commissari di discutere con i rappresentanti del governo britannico”. “No notification, no negotiation” ha scandito. “Non è ammissibile che ora il governo britannico cerchi di avere contatti informali” con la Commissione, questo è “inammissibile”, ha scandito Jean Claude Juncker aggiungendo: “Ho dato un ordine presidenziale da mufti ai miei direttori generali, di evitare ogni contatto con i rappresentanti di Londra. Dobbiamo costruire un nuovo rapporto con la Gran Bretagna, ma siamo noi a dettare l’agenda, non chi vuole uscire”.
“Prendiamo atto – ha detto Angela Merkel – che la Gran Bretagna non ha ancora presentato richiesta formale di uscita, ma la Gran Bretagna prenda atto che nessun colloquio informale potrà partire prima“. La cancelliera ha aggiunto che il quadro delle procedure per l’uscita é già tracciato nell’articolo 50 del trattato di Lisbona.
LA FOTO. Juncker è stato protagonista di un siparietto con il leader degli euroscettici britannici Nigel Farage, il quale ha annunciato che non si dimetterà dall’Europarlamento finché non sarà “completato il lavoro” dopo la Brexit. Si vede Juncker che copre l’obiettivo di un fotografo che sta inquadrando l’eurodeputato inglese promotore del referendum sulla Brexit.
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