Due 17enni marocchini che si sono costituiti alla caserma dei carabinieri di Montecchio, piccolo Comune della provincia di Pesaro, dove tutti risiederebbero, si sono presentati come due del branco che una settimana fa ha stuprato a Rimini una turista polacca, picchiato l’amico, e violentato una prostituta transessuale.”Siamo stati noi”, avrebbero detto i due ragazzi che verranno trasferiti a Rimini per l’interrogatorio in Procura alla presenta del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna. Successivamente i Carabinieri hanno bloccato per strada anche un terzo giovane che avrebbe fatto parte del gruppetto ricercato. Nessuno di loro avrebbe precedenti penali.
I due giovani dicono di aver deciso di presentarsi dopo la diffusione delle immagini e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini.
Una telecamera di sorveglianza (foto) ha ripreso i quattro uomini che avrebbero partecipato allo stupro sulla spiaggia del Bagno 130 di Miramare di Rimini: è anche su questo particolare che si concentrano le indagini degli inquirenti. Ieri un nuovo sopralluogo è stato fatto dalla polizia scientifica, a richiesta della Procura, nel punto dell’aggressione alla prostituta transessuale. L’obiettivo è ritrovare un frammento della bottiglia usata dai quattro stranieri per minacciare la peruviana. Un frammento di quella bottiglia è stato repertato dalla polizia e ora si attendono i risultati scientifici per l’esame delle impronte digitali.
Intanto si moltiplicano le segnalazioni ai centralini da parte di persone che dicono di aver visto i quattro aggirarsi tra Miramare e Riccione nei giorni precedenti e successivi alle aggressioni dei due turisti polacchi in spiaggia e della prostituta nei pressi della Statale. Alcune provengono da persone degli ambienti in cui i quattro possono essersi mossi, pusher, kebabari e addetti alla sicurezza.
IL RACCONTO DELLA 81ENNE VIOLENTATA A MILANO. “L’ho implorato offrendogli tutti i miei soldi, mi ha urlato ‘io voglio te'”. E’ il racconto shock della 81enne violentata mercoledì al Parco Nord di Milano. La donna ha descritto il suo aggressore come un uomo sui 30/35 anni, vestito di nero, straniero ma in grado di parlare in italiano.
“Come tutte le mattine ero uscita alle 6 per camminare nel parco, ogni giorno faccio 5 o 6 km, in genere incrocio altre persone, passanti con i cani, ma in agosto non c’è quasi nessuno – ha spiegato – In genere vesto normalmente, niente pantaloni o tuta da corsa, mercoledì avevo un vestito leggero, ad un certo punto ho sentito il coltello alla gola, ho pensato ad una rapina”.
La donna ha detto al suo aggressore che era pronta a dargli dei soldi, ma lui l’ha trascinata per terra. “Le ho gridato se si rendeva conto che sono una donna di 80 anni,non si è fermato – ha continuato – Spero lo prendano e paghi, se l’avesse fatto a una ragazza, si sarebbe trascinata lo choc per tutta la vita, ci sono persone che si uccidono per questo”.
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