Due leader dell’opposizione fatti arrestare da Maduro dopo la votazione-farsa

I due leader dell’opposizione venezuelana, Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma (foto), sono stati arrestati dai servizi di intelligence (Sebin). Lo riferisce El Pais citando tweet di amici e parenti dei due. La moglie di Lopez, Lilian Tintori, ha scritto che gli agenti “hanno portato via Leopoldo da casa”: “Non sappiamo dove si trovi. Maduro è responsabile se succede qualcosa”, ha aggiunto. In carcere dal 2014 per istigazione alla violenza di piazza e altre accuse, Lopez si trovava ai domiciliari dall’8 luglio.

Domenica scorsa, nel giorno del voto per l’Assemblea Costituente voluta dal presidente Nicolas Maduro, Lopez aveva chiesto in una serie di tweet “ai democratici di tutto il mondo” di “disconoscere questa Assemblea Costituente fraudolenta, come lo ha già fatto il popolo venezuelano” e allertato la comunità internazionale sulla “brutale repressione e l’assassinio di venezuelani che partecipano in proteste pacifiche”. Lopez era stato arrestato, e successivamente portato nel carcere militare di “Ramo Verde”, nel febbraio del 2014. Un tribunale di Caracas lo aveva condannato a 13 anni e 9 mesi di carcere per i delitti di associazione a delinquere, incendio, danni alla proprietà pubblica e istigazione alla violenza di piazza. Dall’8 luglio era agli arresti domiciliari per motivi di salute. Anche Antonio Ledezma, ex sindaco di Caracas, si trovava ai domiciliari per motivi di salute dopo l’arresto nel febbraio 2015 con l’accusa di cospirazione golpista e istigazione alla protesta.

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