“Io apro“, la seconda giornata di proteste di appartenenti ad alcune categorie, come quelle impegnate nella ristorazione (ma insieme a ristoratori, partite Iva, baristi ed esercenti commerciali provenienti da varie parti d’Italia), convenuti nel centro di Roma e ammassati davanti a Montecitorio, è degenerata questo pomeriggio in scontri con le forze dell’ordine in una manifestazione non autorizzata, ma tollerata fino a quando non sono cominciati ad esplodere bombe carta e altri ordigni simili. Alcuni manifestanti hanno provato a forzare il blocco per raggiungere l’area antistante la sede della Camera dei deputati. ‘Momi’, leader della protesta, si ammanetta: “Fateci passare”. Inevitabili alcune cariche di alleggerimento da parte della polizia per respingere il tentativo di alcuni manifestanti di forzare il blocco per raggiungere Montecitorio. Un manifestante è stato colpito alle spalle da una bottiglia lanciata da un altro manifestante nel corso della protesta: soccorso, è stato trasportato in ospedale. Per i disordini alcune persone sono state identificate dalla polizia. E si è potuto accertare che vi si erano infiltrati elementi aderenti a gruppi di estrema destra.
Per blindare il centro tutte le ztl chiuse per evitare assembramenti durante la manifestazione non autorizzata. Le forze dell’ordine hanno chiuso tutti gli ingressi che portano alla piazza di Montecitorio e i manifestanti si sono raggruppati a piazza San Lorenzo in Lucina e poi a piazza San Silvestro al grido di “libertà, libertà”.”Fateci passare, fateci passare” dice Mohamed ‘Momi’ El Hawi, 34 anni, ristoratore di Firenze, leader del movimento ‘Io Apro’, che si è ammanettato in piazza San Silvestro chiedendo alle forze dell’ordine di far passare i manifestanti.
“Noi dobbiamo riaprire per i nostri figli. Perché alcune attività possono aprire e altre no? Se il Covid c’è, c’è per tutti” grida Sandra Di Bella, del movimento ‘Ristoratori siciliani indipendenti’, che indossa una sorta di elmo vichingo con le corna come Jake Angeli, uno dei manifestanti di Capitol Hill. E se la prendono con il ministro della Salute, Roberto Speranza, usando una delle parole d’ordine del capo leghista Salvini ( “Speranza si deve dimettere, non possiamo andare avanti. Ci stanno distruggendo. Ora basta, i ristori non sono adeguati”).
Invece per Giovanni Favia, uscito dal M5S e oggi in piazza a Roma con gli esercenti e con coloro che cavalcano il legittimo malcontento dei ristoratori, “la responsabilità di quello che è successo oggi è del Ministero dell’Interno. Non puoi negare una piazza, non puoi non offrire una alternativa ai manifestanti. Non puoi bloccare i manifestanti pacifici e permettere ai violenti di andare in piazza, consentendo la vendita di bottiglie di vetro agli esercizi commerciali qui vicino…” . Ma si dissocia dalle violenze: “Con chi tira le bombe carta non c’entriamo niente”. (foto Adnkronos)
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