di FABIO CAMILLACCI/ L’Italia, senza squadre in Champions, porta tre club alle semifinali di Europa League e Conference League e si garantisce aritmeticamente un posto in più nella prossima edizione di una Coppa Campioni rivoluzionata nella formula e più ricca. Avanzano: Roma, Atalanta e Fiorentina. Il Milan si scioglie sotto la grandinata passeggera dell’Olimpico e la Roma si prende con un 2-1 anche il match di ritorno. Dopo le reti di Mancini (stesso marcatore della vittoria romanista a San Siro una settimana fa per 1-0) e Dybala, i giallorossi restano in dieci per il rosso diretto a Celik: fallaccio da dietro su Leao, per l’arbitro polacco Marciniak è un intervento da espulsione.
Roma compatta. Nonostante l’inferiorità numerica, la Roma lotta, resiste, subisce il gol di Gabbia solo a pochi minuti dal termine e vola in semifinale contro il super Bayer Leverkusen già campione di Germania, che nell’altra sfida del tabellone elimina il West Ham: dopo il 2-0 tedesco dell’andata, a Londra finisce 1-1. Per la società dei Friedkin e per Daniele De Rossi, il modo migliore per festeggiare l’annuncio arrivato in mattinata e relativo al prolungamento del contratto di mister DDR. Da festeggiare anche un piccolo grande record: la Roma è l’unica squadra italiana ad aver centrato per quattro volte di fila, negli ultimi quattro anni, una semifinale di Coppa tra Europa League e Conference League. Nelle tre precedenti, due qualificazioni alla finalissima.
E il Milan? Una delusione. Il ciclo di Stefano Pioli sembra giunto al capolinea. Come se non bastasse, lunedi prossimo nel derby il Diavolo rischia di vedersi alzare in faccia lo scudetto della seconda stella interista. Accadrà in caso di vittoria nerazzurra. Roma superiore in tutti i reparti: padroni del match in parità numerica, in controllo della sfida dopo l’espulsione di Celik. Per i rossoneri un’eliminazione che brucia non solo alla squadra, ma anche alla proprietà e, per come è maturata, getta ombre lunghe sul futuro dell’allenatore. Un Milan per niente feroce, privo di idee e senza un gioco. I suoi big sono evaporati davanti all’organizzazione di gioco dei giallorossi. De Rossi, tra andata e ritorno, ha dato una lezione di tattica a Pioli.
L’Atalanta è nella storia. Dopo il clamoroso 3-0 bergamasco ad Anfield Road, il Liverpool al Gewiss Stadium segna, vince, ma, non sfonda. Dea in semifinale contro il Marsiglia che fa fuori il Benfica: 1-0 in Francia dopo il 2-1 lusitano a Lisbona. L’equilibrio persiste anche agli overtime e così il verdetto arriva dalla lotteria dei rigori in cui eccelle l’ex portiere romanista Pau Lopez oggi all’Olympique. L’Atalanta, invece, torna tra le prime 4 di una Coppa Europea 36 anni dopo l’ultima volta. Ai Reds non riesce la super rimonta, anche grazie alla tenacia degli uomini del Gasp. Liverpool in vantaggio dopo soli 7 minuti con un rigore trasformato da Salah. Ma la paura è solo momentanea e una Dea che non smette mai di lottare, resiste fino al triplice fischio dell’arbitro.
Conference League: Gonzalez-Biraghi e la Fiorentina piega 2-0 il Viktoria Plzen nei supplementari. I tempi regolamentari si erano chiusi sullo 0-0 come all’andata nonostante un vero e proprio assedio viola favorito al 66′ dall’espulsione di Cadu. Sul taccuino: due pali, una traversa e tante grandi parate di Jedlicka. La Viola rompe l’incantesimo dopo due minuti di overtime: corner di Biraghi e destro vincente di Nico Gonzalez. Lo stesso Biraghi poi chiude il conto al terzo minuto del secondo tempo supplementare. In semifinale i gigliati se la vedranno con i belgi del Club Brugge che hanno eliminato i greci del Paok Salonicco: 2-0 in terra ellenica dopo l’1-0 dell’andata. Insomma, Italia a testa alta in Europa grazie a Roma, Atalanta e Fiorentina che blindano il ranking Uefa per il quinto posto Champions.
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