È morto a Livorno (città nella quale risiedeva da diversi anni e aveva tenuto corsi di teatro e danza presso il Teatro Goldoni) il coreografo, attore, ballerino, mimo e regista britannico, Lindsay Kemp. Aveva 80 anni.
Nato a Cheshire il 3 maggio del 1938, con i suoi spettacoli ha esercitato un’influenza determinante nella storia del rock, lavorando con artisti internazionali del calibro di Kate Bush, Peter Gabriel, David Bowie, Mick Jagger.
Innamoratosi sin dall’infanzia della danza, del teatro, del cinema, aveva superato l’opposizione della madre solo dopo aver ottenuto l’esenzione dal servizio militare facendosi credere pazzo
Dopo gli anni in accademia navale, dalla quale fu espulso per aver interpretato una Salomè ricoperto solo di carta igienica (“La ragione dell’espulsione fu lo spreco di carta!”), e gli studi d’arte al Bradford College con il pittore David Hockney, finalmente nel 1968 arriva la fama con ‘Flowers’: “Lo produssi con 500 sterline ricevute in eredità da una zia e da lì per 25 anni ho girato tutto il mondo, sempre attaccato per oscenità”, raccontava a Milano nel suo discorso di ringraziamento per il riconoscimento dell’Accademia di Belle Arti di Brera, che gli conferiva un diploma honoris causa.
Kemp ha influenzato l’immaginario popolare non solo con spettacoli come ‘Nijinsky’, ‘Mr Punch’ e ‘Onnagata’. L’eredità dell’inglese si è allargata anche al mondo della musica: fra i suoi allievi si contano infatti Kate Bush, Peter Gabriel e David Bowie con il quale collaborò nel tour mondiale ‘Ziggy Stardust’ del 1972.
Dal 19 al 30 settembre 2017 Firenze gli aveva dedicato dieci giorni di eventi con mostre di suoi disegni, bozzetti di costumi di scena e foto d’archivio, oltre a master-class di teatrodanza, incontri col pubblico e una rappresentazione di “Kemp dances” lo spettacolo che con la sua Lindsay Kemp Company portava in tour da due anni.
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