di MARIO MEDORI/ Grave lutto nel mondo del cinema: all’età di 78 anni se ne va il grande regista David Lynch. Il triste annuncio è stato dato dalla rivista Variety, descrivendo l’artista statunitense in questo modo: “Autore di film dark e surrealisti come Blue Velvet, The Elephant Man e Mullahoand Drive, ha cambiato la storia del cinema e della televisione anche con la serie Twin Peaks”.
La rivelazione precedente fatta dallo stesso regista. David Lynch nel 2024 aveva reso noto che gli era stato diagnosticato un enfisema polmonare e per questo motivo probabilmente non sarebbe stato più in grado di dirigere film o serie televisive. La sua famiglia su Facebook nell’annunciare la morte ha scritto: “C’è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, tieni d’occhio la ciambella e non il buco”.
La carriera di David Lynch. La serie Twin Peaks e film come Strade perdute, erano un mix di elementi horror, noir, giallo e surrealismo europeo classico. Lynch tesseva storie non molto diverse da quelle del suo predecessore spagnolo Luis Bunuel e che procedevano con una logica propria e impenetrabile.
Il tributo di Hollywood. Steven Spielberg, che lo aveva diretto in The Fabelmans nel piccolo ma significativo ruolo di John Ford, lo ha ricordato dicendo: “Ho imparato a conoscerlo dopo aver apprezzato Blue Velvet, Mulholland Drive e Elephant Man. Era uno dei miei eroi, e aveva la parte di uno dei miei eroi. Tutto questo era surreale, sembrava una scena di uno dei suoi film”.
Il ricordo di Ron Howard. Il regista ha detto: “Lo ricordo come un uomo gentile e senza paura che seguiva il cuore e l’anima; ha dimostrato come la sperimentazione radicale potesse produrre un cinema indimenticabile”. Mentre, l’American Film Institute ha rievocato gli inizi di Lynch come uno dei primi borsisti dell’istituzione: “Abitò nelle scuderie della Greystone Mansion durante le riprese del suo film di tesi Eraserhead. Il suo impatto sul cinema si è dimostrato indelebile e ha sempre restituito quanto aveva ricevuto”.
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