E’ morto Paolo Villaggio. Il popolarissimo attore era ricoverato da alcuni giorni al Policlinico Gemelli a Roma. Aveva 84 anni: era nato a Genova nel dicembre del 1932. “Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”: con un post su facebook, poche parole ed un cuoricino, Elisabetta Villaggio saluta il papà. Il messaggio è accompagnato da una foto in bianco e nero che ritrae Paolo Villaggio da giovane insieme ai figli. E’ stato attore comico ma anche drammatico, scrittore, sceneggiatore, doppiatore.
Interprete televisivo e cinematografico di personaggi legati a una comicità paradossale e grottesca, come il professor Kranz e il timidissimo Giandomenico Fracchia, è noto al grande pubblico per la creazione letteraria e la seguente trasposizione cinematografica (in dieci pellicole) del ragionier Ugo Fantozzi. All’attività comica fa eco quella di scrittore, cominciata proprio con un libro su Fantozzi, al quale seguiranno altri otto sul ragioniere, e altri libri di carattere satirico tra i quali spicca “anche le formiche nel loro piccolo si incazzano”.
Ha recitato in parti più drammatiche, partecipando a film di registi come Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli[2]. Nel 1992, in occasione della 49ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, riceve il Leone d’oro alla carriera[1]. Nell’agosto del 2000 gli viene assegnato al Festival del cinema di Locarno il Pardo d’onorealla carriera[3].
Nasce nel capoluogo ligure il 30 dicembre del 1932, fratello gemello di Piero Villaggio (1932 – 2014), futuro docente alla Scuola normale superiore di Pisa. Il padre Ettore (1905 – 1992) era un ingegnere edile palermitano[4], mentre la madre Maria (1905 – 1998), di origini veneziane, era un’insegnante di lingua tedesca[2]. Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza verranno spesso raccontati dall’attore nella sua pièce teatrale intitolata Delirio di un povero vecchio.
Dopo aver frequentato il liceo classico “Andrea Doria”, comincia all’università di Genova gli studi di Giurisprudenza che abbandona per dedicarsi a svariati impieghi[7]. Sono questi gli anni in cui comincia a seguire la società calcistica della Sampdoria, squadra di cui è rimasto grande tifoso. Nel 1954, al Lido di Genova, incontra Maura Albites, che verso la fine degli anni cinquanta diverrà sua moglie e dalla quale avrà due figli: Elisabetta (1959) e Pierfrancesco[7] (1965, comparso successivamente in alcune pellicole del padre).
Dopo gli studi ha diverse esperienze lavorative: da cameriere a speaker della BBC a Londra, fino a diventare cabarettista e intrattenitore sulle navi della Costa Crociere, insieme con l’amico Fabrizio De André[8][9]. Negli anni sessanta viene assunto, come impiegato, in una delle più importanti industrie impiantistiche italiane, la Cosider, dove era addetto all’organizzazione di eventi aziendali tra i quali lo scambio di doni natalizi tra dirigenti e la premiazione dei dipendenti meritevoli; da questa esperienza lavorativa trarrà l’ispirazione per creare il personaggio del ragioner Ugo Fantozzi, che in seguito lo renderà popolarissimo.
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