Gli 11 candidati alla carica di presidente della Francia nelle elezioni del 23 aprile si sono confrontati in un dibattito tv durato tre ore, ma gli occhi erano puntati soprattutto sui due che secondo i sondaggi dovrebbero andare al ballottaggio: il centrista Emmanuel Macron e l’esponente dell’estrema destra Marine Le Pen. Ebbene, secondo il sondaggio Elabe, realizzato tra i telespettatori francesi, ha vinto Melenchon, il candidato della sinistra. Per il 25% degli intervistati infatti è stato lui a dominare il dibattito, seguito dal candidato di En marche, Macron (21%) e dall’uomo del centrodestra, Francois Fillon (15%). Però alla domanda su chi avesse il miglior progetto per la Francia, è stato Macron a prevalere, con il 23%, su Melenchon (22%) e Fillon 18%.
A parte gli attacchi dei sei candidati con meno chance, che hanno puntato sui sentimenti anti-Ue, il punto più caldo del dibattito è arrivato alla fine della prima sezione, quando Macron ha attaccato Marine Le Pen per le sue politiche economiche e in particolare per l’intenzione, se eletta, di abbandonare l’euro per tornare al franco. “Quello che propone Madame Le Pen è la riduzione del potere d’acquisto dei francesi, perché uscire dall’euro per i risparmiatori e per i lavoratori è una riduzione del potere d’acquisto”, ha dichiarato Macron. Secondo i sondaggi, soltanto un terzo degli elettori sosterrebbe l’idea di abbandonare la moneta unica, la maggior parte, infatti, è preoccupata dall’impatto sui depositi e sull’inflazione. Macron, usando un approccio più aggressivo del primo dibattito (che si svolse il 20 marzo), ha accusato la leader del Fronte nazionale di voler iniziare “una guerra economica” con i paesi confinanti con la Francia e ha denunciato il nazionalismo crescente in Europa.
Quando Le Pen ha risposto sostenendo di voler difendere “i vecchi classici” di 50 anni fa per cui è nata l’Europa, Macron ha attaccato con toni violenti, accusando a distanza anche l’ex leader e padre della candidata, Jean-Marie Le Pen: “Sta ripetendo le bugie che abbiamo sentito per 40 anni e che abbiamo sentito dalla bocca di suo padre”.
I due principali contendenti – che, secondo i sondaggi, vanno testa a testa, con il 25% delle preferenze, incontro al ballottaggio – si sono affrontati senza esclusione di colpi, in un momento in cui ancora un terzo degli elettori si dichiara indeciso su chi scegliere. “Ritengo che in queste elezioni sia a rischio la nostra civiltà”, ha dichiarato Le Pen all’inizio del dibattito puntando sull’islamizzazione e sulla chiusura delle fabbirche e promettendo di ristabilire l’ordine e combattere “la globalizzazione senza freni”. Rispondendo alle accuse di aver usato fondi del Parlamento europeo per il FN, Le Pen si è detta “vittima di persecuzione politica”.
Il candidato socialista Benoit Hamon non si è fatto sfuggire l’occasione per sottolineare quanto fosse “divertente vederla giocare il ruolo della vittima mentre occupa il tempo ad attaccare gli immigrati”. Non particolarmente incisivo, infine, Francois Fillon, che si presenta come l’uomo della destra moderata, ma che ha fatto parlare di sè in queste ultime settimane soprattutto per lo scandalo degli impieghi fittizi per la moglie e per la figlia.
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