Salvini si oppone a un intervento di sostegno alle finanze del Comune di Roma (disastrate da molti anni!) con la motivazione che la sindaca Virginia Raggi non è in grado di amministrare la città. Questa è l’ultima mascalzonata politica del capo leghista. Il quale
però non disdegnò di presentarsi – a bordi di un carro a beneficio di telecamere e fotografi (foto) – sul luogo in cui venivano sfrattate dai vigili urbani, sotto la direzione della sindaca, le famiglie del clan Casamonica, come se a decidere la difficile operazione fosse stato lui.
Oggi, parlando a nome di Salvini, il capogruppo della Lega in Campidoglio, Maurizio Politi, annuncia che la Lega non vuole approvare la norma che dovrebbe essere inserita nel decreto crescita martedì dal Consiglio dei ministri. “Il decreto Salva-Roma non ci convince perché la sindaca non ha dato alcuna reale prospettiva di sviluppo della città. La Lega – afferma Politi – è disposto ad aiutare Roma, ma il problema vero è che in tre anni il M5s non ha offerto alcuna visione della città, tutto è peggiorato. La Raggi non è in grado di amministrare”.
Un pretesto ridicolo per indebolire il Campidoglio gestito dall’alleato di governo M5s, mettendo in cattiva luce la sindaca, che è costretta a tenere a galla una situazione compromessa da chi ha amministrato nei decenni precedenti la capitale, indebitata fino al collo.
Intanto sulle accuse rivolte alla sindaca – attraverso squallide registrazioni telefoniche – dal direttore dell’AMA (l’azienda municipale di nettezza urbana), Bagnacani, il legale della sindaca sta valutando se ci sono profili penali, come ad esempio la calunnia o la diffamazione ai danni della Raggi da parte dell’autore della denuncia.
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