Quattro medici sono stati arrestati e posti ai domiciliari e altri 6 e un’ostetrica sono stati sospesi dalla professione in un’inchiesta della Procura di Reggio Calabria. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, nei reparti di Ostetricia e Ginecologia, di Neonatologia e di Anestesia degli “Ospedali Riuniti” di Reggio vi sarebbe stato un sistema di copertura illecito, messo in atto in occasione di errori commessi in interventi su singole gestanti o pazienti, per evitare di incorrere nelle responsabilità soprattutto giudiziarie.
I presunti episodi di malasanità al centro dell’ indagine riguardano la morte di due neonati e le lesioni irreversibili riportate da un altro bimbo, dichiarato invalido al 100 per cento. Inoltre, l’inchiesta ha riguardato anche traumi e crisi epilettiche di una partoriente, il presunto procurato aborto di una donna non consenziente e le lacerazioni di parti intime e connotative di altre.
Alcuni degli indagati non sono più in servizio al Presidio ospedaliero “Bianchi-Melacrino-Morelli” (gli “Ospedali Riuniti”).
Gli arresti domiciliari e la sospensione dalla professione per 12 mesi sono stati disposti dal Gip su richiesta della Procura.
Le accuse sono, a vario titolo, di falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri e interruzione della gravidanza senza consenso della donna. Il presunto sistema di copertura degli errori, secondo l’accusa, sarebbe stato condiviso dall’intero apparato sanitario.
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