Si fa onore l’ultima rappresentante italiana rimasta in corsa in Europa League dopo l’eliminazione di Fiorentina e Napoli nel turno precedente. La Lazio strappa un prezioso pareggio per 1-1 in quel di Praga per l’andata degli ottavi di finale contro lo Sparta: squadra modesta ma dura e ben organizzata. I gol entrambi nel primo tempo: al vantaggio dei cechi replica Parolo. Dunque, la squadra biancoceleste in versione europea non perde un colpo: in 9 partite stagionali ha pareggiato 4 volte e vinto 5. E soprattutto, ha sempre segnato andando in gol con 10 marcatori diversi. Purtroppo, i tifosi laziali presenti sugli spalti dello stadio di Praga hanno rovinano tutto con i soliti “buu” razzisti rivolti a un giocatore di colore dello Sparta.
Il brutto episodio si registra al 24′ del primo tempo: gara momentaneamente sospesa come da regolamento Uefa. Dal settore occupato dagli ultras biancocelesti fischi e ululati rivolti a Costa, ogni volta che il difensore originario dello Zimbabwe tocca il pallone (nella foto: Costa cerca di contrastare Candreva). A un certo punto, stufo di questa idiozia, l’arbitro spagnolo Mallenco si consulta con il quarto uomo e chiede l’intervento dello speaker interrompendo per circa un minuto la partita.
La Lazio adesso rischia pesanti sanzioni. Si tratta dell’ennesimo episodio razzista che vede coinvolti i sostenitori della squadra biancoceleste. Recenti gli ululati a Koulibaly in Lazio-Napoli di campionato che sono costati due turni di squalifica alla Curva Nord e uno al settore dei Distinti. In Europa ci sono anche altri precedenti: la Lazio infatti giocò a porte chiuse contro il Fenerbahce nella primavera del 2013 e qualche mese dopo fu squalificata la Curva Nord per la gara con l’Apollon Limassol dopo i cori razzisti in Lazio-Legia Varsavia. La Lazio adesso rischia grosso.
Commenta per primo