di SERGIO TRASATTI/ Terribile svolta nel giallo dei due ragazzi scomparsi. E’ stato ritrovato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin: era vicino al lago di Barcis in provincia di Pordenone. Un lago che si trova proprio lungo la direzione seguita dall’auto di Filippo Turetta nella notte tra sabato e domenica scorsi dopo l’aggressione alla ragazza, che è stata ripresa dalle telecamere di un’azienda della zona. Aggressione avvenuta nell’area industriale di Fossò, a una trentina di chilometri da Venezia. Giulia, quando è stata ritrovata morta, aveva gli stessi abiti che indossava al momento della scomparsa.
Il macabro ritrovamento. Il cadavere della giovane è stato recuperato in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo. Ricordiamo che oltre al lago di Barcis, grazie all’utilizzo di un elicottero, le ricerche erano state estese anche all’impervia strada secondaria che collega la località turistica del Piancavallo; e lungo l’intera strada regionale 251, fino alla diga del Vajont e al confine con il Veneto.
Gli accertamenti. La procura e i carabinieri ora sono in attesa dei risultati degli esami sulle macchie di sangue trovate sul marciapiede della strada vicinale della zona industriale di Fossò, dove la 22enne è stata aggredita dal suo ex fidanzato. Sul corpo recuperato verranno effettuati i prelievi di tessuto e di sangue per estrarre il profilo genetico e confrontarlo con quello dei familiari di Giulia.
La telecamera che ha ripreso l’aggressione. Una prima svolta nel giallo era arrivata giovedì mattina; peraltro, in maniera del tutto casuale quando la telecamera che registra il passaggio dei veicoli all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo è stata riaccesa dopo quattro giorni in cui non era operativa causa manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a registrare i passaggi, pur senza trasmetterli al sistema operativo. Alla riaccensione, dunque, è scattato l’alert per il transito dell’automobile di Filippo Turetta.
Le reazioni della famiglia di Giulia. In una breve dichiarazione davanti alla villetta dei Cecchettin, l’avvocato Stefano Tigani che con l’associazione Penelope Italia sta assistendo la famiglia della giovane assassinata ha commentato: “Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ora è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell’ordine”.
Adesso infatti bisognerà capire se Filippo Turetta è in fuga oppure si è suicidato.
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