di MARIO MEDORI/ L’Italtennis è nei quarti di finale di Coppa Davis per la quarta volta negli ultimi cinque anni, compresa la semifinale del 2014. Ad aprile, a Genova, ospiteremo la Francia, vittoriosa sull’Olanda. L’ultima volta, nel 2009, sulla terra rossa del Campo Beppe Croce scese in campo Roger Federer nella sfida tra Italia e Svizzera. Intanto, sul veloce indoor di Morioka nel singolare di apertura della terza giornata dell’incontro con il Giappone valido per il primo turno del World Group 2018, Fabio Fognini ha portato agli azzurri il punto della vittoria: 3-6, 6-1, 3-6, 7-6 (6), 7-5 il punteggio con cui ha sconfitto Yuichi Sugita nel match fra i numeri uno delle due squadre, durato 4 ore e 8 minuti.
Fabio il maratoneta. Fognini ha ammesso di essere stanco già dopo il doppio: in tre giorni infatti è stato in campo 12 ore: “Sono stanco morto, ho giocato con quello che avevo e adesso ho male un po’ dappertutto, le gambe non rispondevano ed è stata una vittoria di nervi. Fino a questa mattina non sapevo cosa fare, dopo che ieri sera durante il trattamento del fisioterapista mi sono addormentato sul lettino. Durante il riscaldamento mi sentivo bene e quindi ho parlato con il capitano e avvisato Paolo che me la sentivo di scendere in campo. Sono davvero contento perché era un punto decisivo, sapendo che comunque Andreas era preparato per l’eventuale quinto incontro. Chissà se Federico (il figlio avuto con la Pennetta, ndr) a casa si è svegliato in tempo per vedermi in tv, comunque domani finalmente riuscirò a riabbracciare lui e Flavia dopo una trasferta lunga e assai faticosa. Manco da casa dal 3 gennaio e non vedo l’ora di riabbracciarli”.
L’analisi del match. Sulla partita decisiva invece Fognini ha detto: “Sono stato più lucido del mio avversario nel finale con quel poco che mi restava di energia. Ho servito la prima volta per il match sul 5-4 dopo aver rimontato lo svantaggio di 4-1 ed è andata male. Come io gli avevo strappato la battuta a zero nel game precedente, lui ha fatto sul mio servizio. Poi ancora avanti 6-5. Ho commesso un doppio fallo sul primo dei due match point, ero 40-15, poi sul secondo ho servito una buona prima e lui dopo un paio di scambi ha messo lungo un rovescio. E’ stata una liberazione per me, per il capitano e per la squadra. Li ringrazio perché mi hanno sostenuto in tutti i momenti difficili. E oggi ce ne sono stati tanti”. E adesso, sotto con la Francia.
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