Nell’operazione ‘Smile’ per irregolarita’ in appalti odontoiatrici in aziende ospedaliere lombarde, è finito in carcere il consigliere regionale della Lega Nord, Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità ed estensore della recente riforma del sistema sociosanitario lombardo. Ordine di custodia cautelare anche la convivente di Rizzi, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per entrambi c’è l’accusa è di associazione per delinquere, perquisizioni sono in corso nel domicilio di Rizzi e negli uffici al Consiglio regionale.
Proprio due giorni fa, quando si era appreso dell’inchiesta e si era diffusa la notizia che tra gli indagati vi era anche Rizzi, il segretario della Lega, Matteo Salvini, avava reagito affermando: “Fabio è un mio amico, non credo alle accuse, questa magistratura è una schifezza”. Oggi, invece, ha dovuto prendere la decisione di sospendere Rizzi dal partito.
In carcere è finito anche un imprenditore vicino a Rizzi, Mario Valentino Longo. Come per Rizzi, anche la moglie di Longo è agli arresti domiciliari. Anche per loro c’è l’accusa di associazione per delinquere. L’inchiesta verte su una serie di appalti pubblici di Aziende Ospedaliere per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici.
Dalle carte dell’inchiesta sulla sanità lombarda che ha portato agli arresti di oggi emerge che la campagna elettorale del presidente della Commissione sanità della Regione Lombardia, Fabio Rizzi, è stata interamente finanziata dall’imprenditrice del settore sanitario Maria Paola Canegrati (arrestata anche lei). Ad affermarlo è un altro degli arrestati, Mario Longo in un’intercettazione telefonica: “Ti dico una cosa riservatissima, la campagna elettorale di Fabio l’ha sostanzialmente finanziata al 100% la dott.ssa Canegrati”.
É stato il componente di un collegio sindacale di un’azienda ospedaliera lombarda a far partire le indagini della Procura di Monza che hanno portato stamani all’esecuzione di 21 ordinanze di custodia cautelare (9 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 con obbligo di firma), su richiesta del gip di Monza per un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, alla corruzione e alla turbativa d’asta per i servizi odontoiatrici esternalizzati in Lombardia. “Sono quattro gli imprenditori che si sono aggiudicati importanti gare d’appalto per la gestione dei servizi odontoiatrici nel territorio lombardo, su cui ha indagato il Nucleo Investigativo di Milano – spiega il Comandante Provinciale dei carabinieri di Milano, colonnello Canio Giuseppe La Gala – le gare di appalto pubbliche venivano vinte illecitamente da questo gruppo con la complicità di undici funzionari pubblici. Gli arresti sono stati eseguiti prevalentemente nelle province di Milano, Monza, Como, Bergamo e Varese”.
Le mogli (ai domiciliari) del consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rizzi e del suo braccio destro Mario Valentino Longo, arrestati stamani per tangenti connesse all’ esternalizzazione dei servizi odontoiatrici in aziende ospedaliere lombarde, sono accusate di aver favorito l’interesse ritenuto illecito dei mariti intestandosi il 50% delle quote di società odontoiatriche aperte insieme ad un’imprenditrice definita dalla Procura di Monza la principale indagata nell’ inchiesta per corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. Le indagini, avviate nel 2013, vertono su un giro d’affari per oltre 400 milioni di euro e che ha smascherato un gruppo imprenditoriale che avrebbe vinto illecitamente gare d’appalto per l’esternalizzazione odontoiatrica con la compiacenza di undici funzionari all’interno dell’azienda sanitaria di Desio e Vimercate, dell’ospedale Maggiore di Milano, dell’ospedale Bolognini di Seriate (Bergamo), di Busto Arsizio (Varese) e Melegnano.
Perquisizione in casa di Rizzi. Quindicimila euro in contanti, altri 1900 in un congelatore e 5 mila franchi svizzeri in una busta. Questo denaro è stato trovato nell’abitazione del consigliere regionale lombardo ed ex senatore leghista, Fabio Rizzi, durante una perquisizione effettuata dopo l’arresto nell’ammbito dell’inchiesta della Procura di Monza sulla sanità lombarda. “Chiarirò tutto e mi difenderò dalle accuse”, dichiara Rizzi, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Sarà sentito oggi in carcere dal gip. Ai domiciliari anche la convivente, Lidia Pagani, “prestanome” del compagno per incassare “il prezzo della corruzione”.
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