di FABIO CAMILLACCI/ Una delle peggiori Nazionali azzurre della storia, saluta Euro 2024 nel peggiore dei modi. Negli ottavi di finale, L’Italia, campione d’Europa in carica, esce dopo essere stata dominata dalla Svizzera: 2-0 il risultato finale. Gara a senso unico: elvetici padroni assoluti del match dal primo minuto all’ultimo secondo del recupero. Al 37′ il calciatore del Bologna Freuler porta in vantaggio i suoi con un inserimento favorito dall’ennesima dormita italiana; raddoppia Vargas con un gran tiro al primo minuto della ripresa. Tutto troppo brutto per essere vero. E invece, purtroppo, è tutto vero. L’Italia esce tra i fischi proprio a Berlino dove nel 2006 si laureò campione del mondo. Altri tempi, altri calciatori, altri uomini. Nell’ultimo decennio abbiamo fallito ben due qualificazioni ai Mondiali (2018 e 2022). La Svizzera, invece, festeggia e attende nei quarti la vincente di Inghilterra-Slovacchia.
Il mesto ritorno in Italia. Nella giornata di domenica 30 giugno, l’ItalSpalletti tornerà in patria. Il volo di ritorno è previsto alle 17,30 da Dortmund, primo scalo a Malpensa, poi a Roma. Chissà se il gruppo azzurro verrà accolto con lancio di pomodori come accaduto in passato anche a Nazionali molto ma molto più forti di questa. Per trovare una Italia del calcio così scarsa sotto tutti i punti di vista, forse bisogna tornare al Mondiale del 1954 quando venne eliminata al primo turno proprio dalla Svizzera padrona di casa. Amari corsi e ricorsi storici. A tal proposito, ricordiamo che l’ultimo successo elvetico risaliva al 1993: rete decisiva di Huttiger in una sfida valida per le qualificazioni ai Mondiali.
Nemmeno il gol di Zaccagni al 98′ contro la Croazia è stato capace di far svoltare l’Europeo azzrro. Dopo la grande fortuna nel girone che faceva presagire un cammino glorioso nella fase a eliminazione diretta, è arrivato il clamoroso tracollo che certifica tutti i limiti di questa Italia: scarsa come rosa e con un ct in confusione tecnico-tattica fin dall’inizio. Azzurri carenti in tutto, azzurri sgonfi, azzurri pessimi dal punto di vista fisico, tattico e psicologico. Senza personalità. Primo tempo letteralmente imbarazzante: prima frazione di gioco chiusa con 10 tiri a 1 in favore della Svizzera. Approccio alla ripresa allucinante. Solo le parate del solito e unico fuoriclasse di questa squadra, Gigio Donnarumma, hanno evitato un passivo più pesante.
Luciano Spalletti: il suo primo anno da commissario tecnico è stato un disastro. Al termine un ct in trance ha commentato: “Quel gol all’inizio del secondo tempo ci ha tagliato le gambe, siamo stati poco incisivi. La differenza l’ha fatta il ritmo, troppo inferiore a quello loro nel primo tempo. E anche nelle individualità c’era un passo differente, così come nelle coppie. Purtroppo ritmo e freschezza fanno sempre la differenza. Eppure stavolta, a differenza della gara precedente, ho cambiato giocatori, li ho fatti recuperare. Ma la risposta è stata la stessa. Si vede che ora come ora, a causa di troppi condizionamenti, non riusciamo a fare più di questo. Ci vuole più ritmo, più gamba, più continuità, più sacrificio. Non siamo arrivati a questo Europeo in una condizione eccezionale e fare tutto a questa temperatura non è facile”.
Riflessioni e prospettive future. Spalletti ha aggiunto: “Questa eliminazione ci dà comunque delle indicazioni, perché qualcosa bisogna sicuramente cambiare. È stata un’esperienza dove si poteva fare di più, ma quando poi si trovano squadre che palleggiano bene, occorre farlo altrettanto bene. Mancanza di velocità? Non abbiamo molti calciatori che hanno questa qualità di corsa, la differenza la fa la freschezza quando riconquisti palla. C’è la possibilità di costruire qualcosa, ma serve un po’ più di tempo. Io non ne ho avuto moltissimo, i miei predecessori quasi tutti hanno avuto più partite di me. Qualche partita in più mi poteva aiutare. A livello di responsabilità, quella è sempre dell’allenatore, le scelte le ho fatte io. Il presidente Gravina? Con me si è sempre comportato da professionista serio e vedremo cosa ci sarà da dire”. Questa sconfitta, comunque, chiude il decennio fallimentare del sistema calcio Italia incapace di rinnovarsi dopo aver vinto Euro 2020. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina farebbe bene a dimettersi come fecero i suoi predecessori Abete (2014) e Tavecchio (2018).
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