Femmincidi e violenze sulle donne: in un anno a Milano denunciati 30 casi al giorno da “codice rosso”. Ma non si riescono a gestire, dice il procuratore Francesco Greco

Il procuratore Francesco (foto Ansa di Fabio Frustari) 

Di fronte all’ultimo caso di femminicidio – quello di Adriana Signorelli, trovata morta per accoltellamento nella notte tra sabato e domenica nella sua abitazione a Milano, per cui è stato fermato il marito Aurelio Galluccio il procuratore di Milano, Francesco Greco (foto) ha snocciolato alcuni dati per dare un’idea della portata del fenomeno, che il “codice rosso” (la nuova legge a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere) non riesce ad arginare. “Nel 2018 – ha spiegato il magistrato che dirige la Procura milanese – nel solo territorio milanese ci sono stati 5.935 procedimenti per reati da codice rosso, così suddivisi:  2121 per casi di maltrattamenti, 1151 per stalking, 574 per violenza sessuale e 34 per violenza su minori. Calcolatrice alla mano, a Milano nel 2018 ci sono stati in media 15 casi di violenze al giorno. Un numero che, dopo l’introduzione del cosiddetto codice rosso, è salito a 30 casi al giorno. “Numeri così elevati – ha sottolineato ancora Greco –  ci impediscono di estrapolare i casi più gravi. Il codice rosso è uno strumento utile. Ma il problema è come gestirlo”.

Casi come quello di Angela Signorelli purtroppo sono difficili da prevedere. “Ci sono casi – aggiunge il procuratore Greco – in cui ci si sente un po’ impotenti davanti alla follia umana”. “É illusorio pensare che situazioni come queste si possano risolvere con il carcere perché il carcere non può durare tutta la vita. Bisognerebbe lavorare anche sulle donne e sul contesto familiare”, per fare in modo che questi casi emergano prima che sia troppo tardi.

Adesso il pm Monia De Marco, titolare dell’indagine, inoltrerà al gip la richiesta di convalida del fermo per Aurelio Galluccio, che da domenica è piantonato nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Paolo.

Francesco Pasquali, esponente nazionale del PLI, si associa alle parole del procuratore Greco, aggiungendo che il Codice rosso,  generalizzando i reati contro le categorie deboli, rischia di ingolfare il sistema. Insomma mettendo allarme per una categoria ampia di reati da un lato si incorre nel rischio di non dare alcuna priorità, dall’altro si restringe l’autonomia delle Procure. E ad aggravare ulteriormente la situazione, va rilevato che molti di questi reati vengono perpetrati  da uomini già denunciati dalle vittime. Il che può scoraggiare la donna dal denunciare le violenze subite, come fa notare la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino.

Nel caso dell’assassinio di Adriana Signorelli, 59 anni, uccisa a coltellate dopo l’ennesima lite nel suo appartamento di Via San Giacomo, quartiere Chiesa Rossa, alla periferia Sud di Milano, va aggiunto che il marito, il 65enne Aurelio Galluccio, è stato arrestato per tentato omicidio dopo aver cercato di investire con la sua auto alcuni agenti di polizia intervenuti sul luogo del delitto. La donna tre giorni prima aveva denunciato il marito, ma si è visto come è finita.

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