di MARIO MEDORI/ E alla fine il Frosinone ce l’ha fatta. Dopo tante beffe, la squadra laziale allo stadio “Stirpe” batte 2-0 il Palermo nella finale di ritorno dei play-off promozione e torna in Serie A. Ciociari a segno con un gol chirurgico di Maiello e un contropiede di Ciano, a fine gara. Un raddoppio che innesca l’invasone di campo di 10.000 tifosi dei “canarini”. Frosinone una città finalmente in festa. Se lo merita la città di Frosinone e se lo merita la squadra allenata da mister Longo: un tecnico non proprio eccelso. Torna nel massimo campionato proprio la squadra sedotta e bidonata negli ultimi attimi della regular season (col recente beffardo sorpasso del Parma all’ultimo respiro: un sorpasso però sotto inchiesta federale). Ci arriva a margine di 98′ intensi, fin troppo combattuti visto come tra calcioni, botte, provocazioni e tackle duri la sfida sembrava prendere una bruttissima piega già nei primi 15′. Il Frosinone vince e torna in A perché finalmente si fa furbo, attento. Stellone, il grande ex oggi allenatore del Palermo, l’aveva definita la gara della vita, ben consapevole di come i suoi fossero a rischio appagamento coi due risultati utili (pari e vittoria). Longo invece puntava ad un assetto aggressivo, specie sui portatori di palla siciliani, il progetto gli riesce soprattutto nel finale del primo tempo, ma usando la ripresa per il gol lampo mentre il Palermo imprecherà per un rigore non concesso su Coronado.
Ripresa decisiva. Dopo lo 0-0 del primo tempo (inutile per i ciociari alla luce del 2-1 Palermo nel match d’andata), il Frosinone usa il riposo per riordinare le idee, per ricordare come la vittoria sia l’unica via che porta in A e trova il tiro del sogno con Maiello: Jajalo scivola, il pallone scagliato in porta da 25 metri è imparabile, s’infila all’incrocio dei pali: 1-0. La svolta? Forse, visto che è solo il 7′ della ripresa, e il Palermo inizia a ricamare di manovra e inserimenti, tanto da portare Coronado in area (18′): Brighenti lo atterra, La Penna prima decide per la punizione, poi ci ripensa (suggerimento dell’addizionale) e concede il penalty, revocato un amen dopo mentre spintoni e gomitate, in campo, si sprecano. Non proprio un bello spettacolo. Alla fine la punizione di Jajalo si infrange sulla barriera e lo “Stirpe” esplode in un urlo liberatorio. Il copione accompagna alla fine con un Palermo che non trova la porta e il raddoppio ciociaro coi siciliani sbilanciati. Poi lo tsunami di gente in campo, tanto da non sentire nemmeno i tre fischi di La Penna. Frosinone, è qui la festa.
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