“Non volevamo per nulla offendere le istituzioni. Sul quel manifesto è successo il finimondo, ho già ricevuto centinaia di telefonate. A questo punto annulliamo tutto”. Così Francesco Rapisarda replica alle reazioni provocate dalla affissione sui muri di Catania di manifesti 6×3 che annunciavano il battesimo del figlio Antonio con tanti di foto e la scritta “Questa creatura meravigliosa è…cosa nostra!”. Una cosa che aveva fatto pensare a una riedizione in minor dimensione ddlm casa Casamonica (i lussuosi funerali del boss svoltisi a Roma il mese scorso).
Contattato al telefono dall’Agi, Rapisarda minimizza e spiega: “Non c’è niente di male, è una cosa carina, per fare una cosa diversa”. Francesco Rapisarda, che ha 40 anni e in passato è stato indagato per mafia, prosegue: “Questa è sempre stata un’abitudine di famiglia. Io e mia moglie abbiamo fatto la stessa cosa anche per i battesimi degli altri miei due figli. Nel 2008, per la foto del manifesto del battesimo del primo bimbo, lo abbiamo vestito da diavoletto, con tanti angioletti attorno e la scritta: ‘Nato per essere diverso’. A noi piace fare le cose sfarzose”.
In realtà la foto del piccolo Rapisarda fa capolino con la coppola in testa sul 6×3, poco accanto l’annuncio firmato dai genitori, (“per la gioia di papà Francesco e mamma Alice” si legge). “Battesimo di Antonio Felice Rapisarda. Questa creatura meravigliosa e’…cosa nostra!”. Il padre Francesco Rapisarda (detto Ciccio Ninfa), residente a Giarre e ritenuto dagli investigatori vicino al clan Laudani, è stato indagato in passato per associazione mafiosa.
Il questore di Catania, Marcello Cardona, con una propria ordinanza ha stabilito la rimozione dei manifesti. Due sono stati trovati a Macchia di Giarre e a Riposto, altri lungo altre strade e in particolare a San Giorgio, quartiere alla periferian sud di Catania.
Nel manifesto del battesimo si annuncia la festa di battesimo, alla quale sono stati invitati volti noti della tv: da Andrea Azzurra di “The Voice” ad Angela di “Uomini e Donne”, a Claudio Tropea da “Io Canto” e cantanti neomelodici, da Luigi Di Pino a Dany Diamante e Gianni Narcy. La questura ha fatto sapere che sarà effettuata una particolare vigilanza sul luogo della festa privata.
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