FOGNINI NELLA STORIA/ Prosegue l’anno magico del tennista ligure: Fabio entra nella top ten mondiale 40 anni dopo Barazzutti e Panatta

di FABIO CAMILLACCI/ L’eliminazione agli ottavi del Roland Garros a opera di Alexander Zverev è ancora una ferita aperta per Fabio Fognini. Ma prosegue il 2019 magico del tennista ligure che centra un traguardo davvero storico: l’ingresso nell’esclusivo club dei top ten del mondo. L’ufficialità di un traguardo fino a poche ore fa soltanto virtuale, è arrivata dopo la sconfitta di Wawrinka contro Federer al torneo di Parigi. E così nel ranking che uscirà lunedì prossimo, vedremo Fognini scalare due posizioni, scalzando: l’infortunato John Isner e l’argentino Juan Martin Del Potro. A spianare la strada all’azzurro è stata proprio la vittoria del russo Karen Khachanov (anche lui da lunedì per la prima volta nei primi 10) sul martello di Tandil, ma la certificazione ufficiale è arrivata solo martedi 4 giugno, alle 19 in punto di sera, quando Federer ha battuto Stanislas Wawrinka, unico inseguitore che avrebbe potuto (ma solo vincendo il torneo) rovinare e ritardare la festa di Fognini.

Il club dei top 10 Atp. Nato con l’avvento del ranking computerizzato, questo club speciale è una sorta di certificazione di garanzia sulla qualità dei giocatori. E a conferma del traguardo storico raggiunto dal tennista ligure c’è il fatto che in 46 anni di storia del tennis soltanto in 165 ne hanno fatto parte. Pertanto, con Fognini l’Italia colma un vuoto epocale che durava da 40 anni: per la precisione da fine gennaio 1979 quando Corrado Barazzutti trascorse la sua ultima settimana nel club (ci era entrato per la prima volta il 6 marzo 1978). Fabio, invece, è il terzo italiano di sempre a varcare questa soglia. Impresa riuscita anche al grande Adriano Panatta, presente fin dalla prima edizione del ranking quando il 23 agosto 1973 l’Atp posizionò lo posizionò al numero 8 del mondo.

Altri dati storici. Sono 34 le nazioni ad aver espresso un top 10. A comandare sono da sempre gli Stati Uniti con 32. Seguono: Spagna a 18, Svezia 17, Argentina e Francia 11, Australia 10, Repubblica Ceca 8, Russia 7 e Germania 6. Inoltre, negli ultimi 40 anni ben 31 nazioni hanno avuto un giocatore top 10 e l’Italia non ha condiviso questo piacere. Invece, da lunedì prossimo anche il tennis azzurro avrà il suo terzo top 10 come Austria (Muster, Melzer e Thiem), Cile (Rios, Massu e Gonzales) e Gran Bretagna (Greg Rusedski, canadese di nascita e di formazione tennistica, ma naturalizzato britannico a 22 anni, Henman e Murray). Al contrario, se contiamo i top 10 azzurri dell’era pre-computer, ovvero quando le classifiche di fine anno venivano affidate a esperti e giornalisti, Fabio Fognini diventa il sesto top 10 italiano di sempre dopo Umberto de Morpurgo (9° nel 1928, 10° nel 1929 e 8° nel 1930), Giorgio De Stefani (9° nel 1934), Nicola Pietrangeli (numero 3 del mondo nel 1959 e 1960), Adriano Panatta (4° nel 1976) e Corrado Barazzutti (7° nel 1978). Una cosa è certa, Fabio Fognini quest’anno è entrato nel club dei più grandi di sempre e se continua così può scrivere altre pagine di storia del tennis italiano.

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