Contro Lewis Hamilton e la Mercedes c’è ben poco da fare. L’inglese campione del mondo, che ha dedicato il trionfo a Muhammad Ali ed è tornato prepotentemente in corsa per il titolo, ha vinto per la quinta volta il GP del Canada piegando una bellissima Ferrari, quella di un Sebastian Vettel che al via ha fatto sognare i tifosi del Cavallino scavalcando entrambe le Frecce d’argento. Ma alla fine il passo e la regolarità delle vetture di Stoccarda hanno fatto ancora la differenza. Ben oltre la strategia della Ferrari, che ha tentato di giocarsi gli ultimi 33 giri con gomme più fresche dei rivali. Sul podio la Williams di Valtteri Bottas, che ha preceduto la Red Bull di un ottimo Max Verstappen e la Mercedes di Nico Rosberg. Sesto Kimi Raikkonen con l’altra Ferrari.
Emozioni “rosse” al via. Lo start della Ferrari è stato da sballo. Vettel è scattato benissimo, come già era accaduto a Melbourne: semafori spenti, grande trazione della SF16-H e nessuno scampo per le due Mercedes, con Hamilton più preoccupato a chiudere Rosberg sulla destra, mentre il quattro volte iridato ha sverniciato entrambi sul lato sinistro. Seb è scappato, mentre Hamilton, in arrivo nuove roventi polemiche in casa Mercedes, ha sostanzialmente tenuto la sua traiettoria costringendo Rosberg a finire sull’erba, pure con un leggero contatto. Così il leader iridato si è di colpo ritrovato nono dietro ai due rivali e a Verstappen, Ricciardo, Raikkonen, Bottas, Massa e Hulkenberg. Alla fine ha dato vita a una rabbiosa rimonta che lo ha fatto arrivare fino al quinto posto. Ma Nico ha così perso altri preziosi punti rispetto a Hamilton e Vettel. E nel duello finale con Max Verstappen ha pure rimediato una brutta figura.
Seb scatenato. Dopo una sbavatura in frenata prima del rettilineo d’arrivo, Vettel si è scatenato e ha gestito bene la prima posizione. Fino al 12° giro, quando il ritiro e la rimozione della McLaren di Button ha spinto la Ferrari a una strategia molto aggressiva, approfittando della Virtual Safety Car: doppia sosta di Seb e Raikkonen, gomme supersoft e dunque decisione di allungo dello stint centrale per poi montare le gomme soft a metà gara. La strategia della Mercedes si è invece delineata in una sola sosta: Lewis ha gestito la sua monoposto fino al 24° giro per montare le soft e andare fino al termine, contando sulla seconda sosta di Vettel che però è arrivata al 37° giro.
Il gran finale. Non è parsa un’idea sbagliata quella della Ferrari, forse consapevole sin dal via di non avere il passo vincente sulla Mercedes a parità di mescola e strategia. Negli ultimi 33 giri Vettel ha dato l’anima, è risalito fino a 4 secondi da Lewis, ma il tanto atteso degrado delle gomme gialle sulla W07 non è arrivato. E quando la “rossa” di Seb ha iniziato a frenare lunga in fondo al rettilineo dietro ai box, si è capito che non ci sarebbe stato niente da fare. Peccato. Ma il Mondiale ha ritrovato una Ferrari sicuramente più competitiva.
Classifica piloti, grande equilibrio. Il successo di Montreal consente a Lewis Hamilton di accorciare ancora su Rosberg. Ora il tedesco è al comando con 116 punti, il britannico è a 107. Vettel è terzo con 78 punti. Come dire, la noia delle gare è bilanciata dall’incertezza nella corsa al Mondiale. Però, nulla è cambiato: la Mercedes resta padrone. La Ferrari cresce ma resta lontana.
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