Due Ferrari ko: in una stagione come questa non se lo aspettava nessuno. Purtroppo il GP del Messico dominato ancora dalle Mercedes di Nico Rosberg e Lewis Hamilton (stavolta il tedesco è stato bravo a sfruttare la pole e a vincere davanti all’inglese), sarà ricordato anche per il ritiro di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. L’ultima volta che due “Rosse” finirono la corsa con due ritiri risaliva al Gp d’Australia 2006. Lewis già campione del mondo (da domenica scorsa ad Austin), Mercedes già sicura del titolo costruttori. Così per le due Mercedes è stato tutto facile e Nico Rosberg si è ripreso il secondo posto in classifica dietro. Sul podio anche la Williams di Valtteri Bottas, che dopo Sochi ha avuto un’altro incontro-scontro ravvicinato con Raikkonen: questa volta è però stato il ferrarista ad avere la peggio. A punti anche Kvyat, Ricciardo e Massa.
La gara: al via Rosberg è finalmente scattato bene. È vero, è accaduto quando ormai il Mondiale è andato, ma almeno stavolta la partenza del tedesco dalla pole è stata impeccabile. Nico ha preso il comando e stavolta per Hamilton non c’è stata possibilità di attacco. È andata invece malissimo a Vettel. Il tedesco è stato anticipato da Kvyat ma alla prima staccata è stato un contatto con Ricciardo a trasformare la sua gara in un GP a handicap: una gomma gli si è afflosciata e il tedesco è dovuto rientrare subito ai box per il pit stop, la sue speranze sono praticamente finite lì. E sono praticamente finite lì anche le speranze di un GP interessante visto che, senza la Ferrari, le due Mercedes hanno fatto la bella vita, rifilando alle due Red Bull quasi un secondo al giro. La giornataccia Ferrari è proseguita al 18° giro, quando Vettel, nel tentativo di rimontare, è andato in testacoda, per sua fortuna senza sbattere. Poi al 23° giro l’incidente tra Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen. Stavolta il finlandese della Williams ha tenuto giù il piede, si è infilato all’esterno del ferrarista e quando la strada ha girato a destra, Kimi non ha lasciato spazio alla Williams del rivale che non poteva più sparire: contatto inevitabile e sospensione della Ferrari spezzata per un amaro ritiro.
Umiliazione per la Ferrari. Purtroppo per il Cavallino non è finita qui. Al 36° giro seconda sosta per Vettel che è ripartito doppiato dietro alla Mercedes di Rosberg, un’immagine simbolo. Le due Mercedes hanno in scioltezza effettuato le loro soste tra il 47° e il 50°. Poi al 52° il definitivo ritiro delle rosse: Vettel è andato dritto alla curva 7 e, parcheggiato contro le barriere, si è scusato con la squadra via radio. Evidentemente non era proprio giornata. Seb è così stato superato in classifica da Rosberg che per un giorno ha dimenticato le frustrazioni di una stagione vissuta all’ombra del compagno di squadra.
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