Formula 1: la Ferrari di Vettel illumina la notte di Singapore. Trionfo del tedesco di Maranello, Raikkonen sul podio

vetteldi Fabio Camilacci/

Una notte tutta “Rossa” per festeggiare e forse continuare a sognare un Mondiale che dopo il sorprendente Gran Premio di Singapore può ritenersi, clamorosamente, ancora aperto. Sotto le luci artificiali del “Marina Bay Circuit”, a brillare di più è la stella della Ferrari di Sebastian Vettel che insieme al terzo posto di Kimi Raikkonen porta in trionfo il “Cavallino Rampante”. Un primo e terzo posto che mancavano dal Gp di Barcellona del 2013 con l’ormai già dimenticato Fernando Alonso allora grande protagonista. Unica monoposto a impensierire le due SF15-T impedendo una storica doppietta “by night” alla Casa di Maranello, è la Red Bull di Daniel Ricciardo seconda con pieno merito (nella foto Gazzetta dello Sport-Getty: l’esultanza di Vettel all’arrivo).

Mercedes, giornata no. Super Vettel: Mondiale riaperto? Praticamente assente la Mercedes, con Lewis Hamilton ritiratosi per problemi al motore e Nico Rosberg solo quarto ma capace di guadagnare punti importanti per un titolo che lo vede ancora in lotta a 41 punti dal compagno rivale. Terzo nella classifica piloti con un distacco di 49 punti e con le carte in regola per battersi fino alla fine, almeno per quanto visto nel Gp della città-Stato del sud est asiatico, il tedesco della scuderia di Maranello. Un Sebastian Vettel che, dopo aver dominato le libere e le qualifiche, si è preso la vittoria in una gara che non ha avuto storia nonostante l’ingresso per due volte in pista della safety-car (una delle quali per l’incredibile invasione di uno spettatore).

La gara. Al semaforo verde il tedesco quattro volte campione del mondo parte dalla pole position ed è bravo a non farsi sorprendere dalla Red Bull di Ricciardo che a sua volta riesce a tenere dietro un arrembante Raikkonen. Pochi giri e la Ferrari fa vedere di essere la più forte con le Mercedes di Hamilton e Rosberg che arrancano dietro alla ricerca della potenza che non c’è più e non si sa perchè. Vettel allora prende il largo divertendosi ad alternare giri veloci a giri più controllati per gestire meglio le gomme in una corsa che promette e mantiene di essere molto lunga. Si arriva così al tredicesimo giro non molto fortunato per Felipe Massa e Nico Hulkenberg, con il tedesco che va a toccare con la sua Force India la Williams del brasiliano all’uscita della corsia dei box. Prima scatta la virtual safety-car e poi, al 16° giro, entra in pista la safety car vera e propria con Vettel penalizzato per la perdita di tutto il vantaggio accumulato (6-7 secondi).

La ripartenza dopo la safety-car. Quando la corsa riprende Vettel continua a spingere rimettendo tra se e la Red Bull di Ricciardo il vantaggio perso. Dietro, a impressionare è il ritardo accumulato dalle Mercedes con Hamilton a metà gara a lanciare l’allarme ai box per un calo di potenza che lo relegherà prima fuori dalla top ten e poi mestamente ai box per un ritiro che farà parlare. L’altra “Stella d’Argento” resta impantanata giù dal podio mentre succede l’incredibile a bordo pista del “Marina Bay”. Uno spettatore entra in pista, passeggia per un pò sul ciglio del tracciato e poi scavalca il guard rail quando ormai la safety-car è tornata in circuito per la seconda volta a neutralizzare la gara. Tutte le vetture si affrettano a cambiare le gomme e Vettel riperde di nuovo il suo margine su Ricciardo. Il tedesco della Ferrari non fa una piega e si rimette in rotta verso la sua terza vittoria in stagione che trasforma già in un trionfo il suo primo anno a Maranello: come disse a inizio stagione Marchionne, arrivare a quota quattro vittorie sarebbe come arrivare in Paradiso. Anzi ora addirittura, a sei Gp dalla fine, con una Mercedes dominatrice a Monza e incapace di avvicinarsi al podio a Singapore alimentando dubbi e sospetti in tutto il “Circus”, la Ferrari può cominciare a sognare. E a credere in un autentico miracolo Mondiale. Sognare si può.

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