La decima vittoria stagionale ha regalato a Lewis Hamilton il terzo titolo mondiale della carriera. Un successo meritato quello dell’inglese, vero dominatore di questo campionato. Nemmeno le piogge dell’uragano Patricia hanno fermato Lewis, che al traguardo di Austin ha preceduto il compagno di squadra Nico Rosberg e la Ferrari di Sebastian Vettel, autore di una strepitosa rimonta dalla 13esima posizione di partenza, causata dal cambio di motore. Hamilton entra così in un club esclusivo, quello dei tricampioni del mondo come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet e Senna, il suo idolo da bambino. Quarto posto per un sempre più convincente Max Verstappen, seguito da Perez, Sainz e Button.
La gara. Al via, finalmente senza pioggia ma con pista ancora bagnata, subito scintille tra Hamilton e Rosberg. Lewis è scattato meglio del tedesco, ha preso l’interno e ha “accompagnato” all’esterno il compagno di squadra, che così si è ritrovato in quarta posizione dietro alle due Red Bull di Kvyat e Ricciardo. Bene Vettel con la Ferrari, che in poche curve è risalito in settima posizione. Al quinto giro Virtual Safety car per i detriti in pista dopo un contatto tra le due Sauber e alla ripartenza Rosberg è lesto a passare Ricciardo e poi Kvyat mettendosi nella scia di Hamilton. Si pensa subito al solito dominio Mercedes ma i due delle Frecce d’argento non sono scappati. Anzi, le due Red Bull si sono fatte sotto e Ricciardo tra al 15° giro ha infilato Hamilton prendendosi la prima posizione.
Duelli su duelli. I guai di Hamilton sono continuati perché poi anche Rosberg lo ha passato e al 19° giro l’inglese è stato il primo a entrare ai box per mettere le gomme da asciutto. Dietro ai leader bellissimo duello tra le Ferrari e le Toro Rosso con Verstappen negli scarichi di Vettel: l’olandese ha sorpassato il tedesco e poi ha sbagliato una frenata ritrovandosi col ferrarista di nuovo davanti. È stato il momento dei pit stop: dopo Hamilton sono entrati anche Ricciardo, Rosberg e Kvyat. Poi al 21° giro un fuorispista di Kimi Raikkonen che ha sbattuto ed è rientrato in pista sostituendo il musetto ai box. Non appena la pista si è asciugata si è rivista la Mercedes. Al 22° giro Rosberg e Hamilton hanno passato rispettivamente Ricciardo e Kvyat per la prima e la terza posizione. E in questa fase si è rifatto sotto anche Vettel: il tedesco ha passato Kvyat e si è lanciato all’inseguimento di Hamilton. Che però ha ripreso a macinare giri veloci e ha raggiunto e sorpassato Ricciardo al 27° giro, il giro del ritiro di Kimi Raikkonen.
L’acuto di Vettel. Il ritiro di Marcus Ericsson al 28° giro ha causato l’ingresso della Safety car e la Ferrari di Vettel ha tentato il colpo: sosta per montare le gomme medie e arrivare al traguardo senza ulteriori soste. Al 32° la ripartenza della corsa col rientro ai box della Safety car e subito spettacolo tra Vettel e Ricciardo con sorpasso e controsorpasso. Il ferrarista è poi passato approfittando di un errore in frenata dell’australiano: terzo dopo essere partito 13°, una sicurezza. Al 38° nuova Virtual Safety car per recuperare la vettura di Hulkenberg incidentata per una collisione con Ricciardo. Rosberg ha cambiato le gomme ritrovandosi dietro a Vettel, Hamilton ha invece proseguito in testa. Una mossa corretta quella di Rosberg che con le gomme fresche ha passato agevolmente Vettel.
Il colpo di scena finale. Al 43° giro Kvyat si è girato sbattendo sulle barriere all’altezza dell’ingresso dei box e nuova Safety car dispiegata in pista. Hamilton ha così cambiato le gomme seguito da Vettel. Ripartenza al 47° giro e sorpasso di Vettel ai danni di Verstappen. Nove giri alla fine e un interrogativo: riuscirà Hamilton a passare Rosberg e diventare campione? In un giro la risposta: errore del tedesco e Hamilton davanti. Era scritto finisse così già ad Austin: il meritato terzo titolo mondiale è finito in cassaforte.
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