Si terranno domani (martedì 30 agosto) alle 18 ad Amatrice, e non più a Rieti, i funerali delle vittime laziali del terremoto che ha devastato questa cittadina e Accumoli (epicentro del sisma) il 24 agosto. Stamattina era stato annunciato che i funerali di Stato si sarebbero tenuti a Rieti, e non ad Amatrice, dopo di che era esplosa la protesta (foto) degli abitanti della città laziale. “Noi a Rieti non ci veniamo, ridateci i nostri morti”, avevano detto gli sfollati.
A questo punto il sindaco Sergio Pirozzi ha chiamato al telefono il capo del governo e gli ha posto, a nome dei suoi cittadini, l’ultimatum. Renzi ha capito che non era il caso di insistere ed ha accettato, mandando anche tweet per confermare che i funerali saranno ad Amatrice, anche se molte salme erano state già trasportate a Rieti ed erano in corso i preparativi per la cerimonia all’aeroporto Ciuffelli con trasmissione ad Amatrice della diretta video su maxi schermo. Decisione, poi ritirata, che era stata motivata con ragioni di sicurezza per il fatto che era difficile far svolgere la cerimonia in un paese devastato dal sisma. Due giorni fa si erano svolti ad Arquata sul Tronto i funerali delle 50 vittime che si sono avute in questo centro delle Marche. Le presenze delle massime autorità del paese saranno le stesse: il presidente della repubblica Mattarella, il presidente del Consiglio Renzi, i presidenti di Senato e Camera, Grasso e Laura Boldrini.
Intanto il bilancio delle vittime è stato aggiornato a 292 morti, di cui 231 ad Amatrice e 11 ad Accumoli (nel Lazio) e 50 ad Arquata sul Tronto (nelle Marche). Inoltre è accertato che nella zona di Accumoli il suolo si è spostato lateralmente di 16 centimetri. Lo indicano i dati dei satelliti Sentinel 1A e Sentinel 1B, che fanno parte del programma Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), analizzati dall’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Il nuovo movimento osservato dai satelliti si somma all’abbassamento del suolo di 20 centimetri, rilevato ieri nella stessa aerea colpita dal terremoto.
Le indagini. La Procura di Rieti valuterà l’apertura di un fascicolo di indagine sull’uso di fondi pubblici destinati alla messa in sicurezza e a norma di edifici crollati nel disastroso terremoto che ha colpito paesi del reatino, in particolare Amatrice. A questo proposito nei prossimi giorni verrà acquisita tutta la documentazione relativa agli edifici crollati e i manufatti in questione verranno posti sotto sequestro. Nel filone principale la Procura procede per disastro colposo e omicidio colposo. “Nel fascicolo al momento ci sono solo i nulla osta per il seppellimento delle vittime”, ha detto il procuratore di Rieti. Due le Procure al lavoro: quella di Rieti e quella di Ascoli Piceno.
La ricostruzione. Renzi promette trasparenza e raccordo tra governo, regioni e comuni per la ricostruzione, che dovrebbe essere affidata a un commissario straordinario nella persona di Vasco Errani, ex presidente Pd della Regione Emilia Romagna, dimessosi quando venne accusato di aver finanziato una cooperativa gestita da suo fratello, accusa dalla quale è stato poi assolto. Ma tale nomina viene viene contestata dal segretario della Lega, Salvini, contraddetto però dal presidente della Regione Lombardia, il leghista Maroni, mentre il M5s vi vede un tentativo di Renzi di usare questa nomina per conquistarsi il consenso della sinistra del suo partito.
Flessibilità dell’Ue? Ma per la ricostruzione servono soldi e allora i governo fa affidamento sulla flessibilità, almeno per le misure di ricostruzione ma “a breve termine”, dell’Unione europea, le cui regole già prevedono la loro esclusione dal calcolo del deficit, come già è stato fatto per i terremoti di Abruzzo ed Emilia-Romagna. Lo conferma una portavoce della Commissione Ue a chi le chiedeva se Bruxelles è disponibile a dare l’ok alla flessibilità per un Piano di “lungo termine” per rendere l’Italia antisismica.
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