Il funerale show di Vittorio Casamonica a Roma in stile Il Padrino scatena una bufera anche politica, perché uno dei maggiorenti dell’omonimo clan – che viene ritenuto responsabile di attività illecite come usura, racket e traffico di stupefacenti nell’area sud est della città – è stato omaggiato, oltre che con una carrozza antica trainata da sei cavalli neri, dal lancio di petali di rose da un elicottero, manifesti e musica del film “Il padrino” al termine del rito religioso celebrato nella Basilica di San Giovanni Bosco a Cinecittà. Il feretro era arrivato su una carrozza nera con bassorilievi dorati. Ad accoglierlo, all’esterno, un’orchestra che ha suonato la canzone del celebre film di Francis Ford Coppola interpretato da Marlon Brando. Sulla bara un’immagine di padre Pio.
“Hai conquistato Roma, ora conquista il paradiso” e “Vittorio Casamonica re di Roma” recitavano alcuni manifesti apparsi davanti la parrocchia che ritraevano il personaggio, morto all’età di 65 anni, a mezzo busto con una corona in testa, il Colosseo e il cupolone sullo sfondo. Una folla di persone ha voluto portargli l’ultimo saluto.
“Era una brava persona, corretto” hanno commentato alcuni conoscenti al termine della messa. Dopo la funzione, la bara è stata trasportata in una Rolls-Royce mentre la banda musicale ha suonato la colonna sonora di un altro celebre film, “2001 odissea nello spazio”.
La Chiesa rifiutata a Welby. La basilica di San Giovanni Bosco a Cinecittà è la stessa chiesa che per la sua cerimonia funebre avevano scelto i parenti di Pergiorgio Welby, militante del Partito Radicale, copresidente dell’Associazione Luca Coscioni, vittima della Sla, impegnato per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico e per il diritto all’eutanasia. Welby era deceduto grazie all’aiuto di sanitari che diedero seguito alla sua volontà di porre fine alla sua lunga agonia. Per i funerali la moglie di Welby da cattolica aveva scelto che la cerimonia religiosa venisse celebrata nella chiesa Don Bosco ma il Vicariato di Roma si oppose. A prendere la decisione fu il vicario generale per la diocesi di Roma, cardinal Camillo Ruini. Il funerale laico di Piergiorgio Welby venne quindi celebrato il 24 dicembre 2006, in piazza Don Bosco, di fronte alla chiesa.
Vicariato in imbarazzo. “Imbarazzo” per le “scene hollywoodiane”: così dal Vicariato commentano l’episodio. “Tuttavia il parroco ha valutato in base alle norme del diritto canonico – dicono all’ANSA fonti del Laterano – e non poteva rifiutare la celebrazione”.
Marino: non tollerare messaggi mafia – “Ho chiamato il prefetto perché siano accertati i fatti con il dovuto rigore. È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi”. Lo afferma sui social network il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Orfini: Roma non può essere set da “Padrino” – “Mai più. Roma non può essere sfregiata da chi la vorrebbe far diventare un set del Padrino”. Così il commissario romano del Pd, Matteo Orfini, commenta sui social network.
Sel: interrogazione ad Alfano – Sel presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno. Lo annuncia Sinistra Ecologia Libertà con il capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto e la deputata Celeste Costantino, che giudicano la vicenda “incredibile” e chiedono anche una presa di distanza della Chiesa.
Bonelli (Verdi): sfida allo Stato – “Un messaggio di forza nei confronti dello Stato e una ricchezza ostentata. Chiedo come sia stato possibile che nel centro di Roma un elicottero abbia potuto volare così basso e che un funerale così sfarzoso sia stato celebrato in una Chiesa”, ha dichiarato il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli.
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha chiesto una dettagliata relazione al prefetto Franco Gabrielli.
Commenta per primo