di FABIO CAMILLACCI/ Semifinale amara per gli azzurrini di Gigi Di Biagio: Bernardeschi e compagni giocano un bel primo tempo contro la favorita Spagna, poi crollano nella ripresa anche perchè restano in 10 uomini dal 58′ per l’espulsione di Gagliardini. Ingenuo doppio giallo per il centrocampista dell’Inter. A Cracovia finisce 3-1 per le “furie rosse” iberiche. Delude ancora una volta il portiere Donnarumma, incerto nelle uscite e colpevole sul secondo gol di Saul; sicuramente distratto da una situazione di mercato grottesca e pesante per un ragazzo di 18 anni. Domanda: c’è il rischio che Donnarumma, causa Raiola e famiglia, faccia la fine di Scuffet? Lo voleva l’Atletico Madrid, lui rifiutò e oggi fa la riserva tra i friulani ed è il secondo proprio di Donnarumma nell’Under 21. Un’incredibile involuzione. Auguriamo a Donnarumma di non fare la stessa fine per colpa della “corte dei miracoli” che lo circonda.
Il tris di Saul stende gli azzurrini. Tutti aspettano Asensio, talento del Real Madrid campione d’Europa e autore del quarto gol “merengues” nella finale di Champions contro la Juventus, e invece la tripletta ammazza-Italia la firma Saul, talento dell’Atletico Madrid. Purtroppo, quando affronti una squadra di fenomeni come questa Spagna, può capitarti anche questo. E così l’Italia Under 21 saluta l’Europeo in terra di Polonia; in finale contro la Germania ci va la “Rojita”. Tedeschi vincitori per 6-5 ai calci di rigore contro l’Inghilterra, dopo il 2-2 di tempi regolamentari e supplementari. La Nazionale di Di Biagio esce comunque a testa alta, ma si inchina a una selezione che sembra un disco dei Beatles: non importa chi canta, il brano sfornato sarà comunque un capolavoro.
La cronaca del match: la prima frazione di gioco. L’Italia del primo tempo è solida e sempre sul pezzo: i break in mezzo al campo quando la Spagna tutta possesso si distrae, sono puntuali. Ed è soprattutto grazie al lavoro di Benassi, Gagliardini e Pellegrini che gli azzurrini si fanno vedere dalle parti di Kepa. Al 22′ il centrocampista del Sassuolo in procinto di tornare a casa, cioè alla Roma, sfiora il colpaccio approfittando di un rimpallo: il portiere basco dell’Athletic Bilbao è attento. Poi sono Bernardeschi e Caldara a impegnare Kepa. Insomma, l’unico vero brivido per Donnarumma arriva solo al 31′, quando Ceballos (altro grande talento spagnolo) raccoglie una punizione di Deulofeu ribattuta dalla barriera e serve l’ex Milan, bravissimo a sbucare tra le linee ma disastroso nella mira: il suo sinistro da due passi finisce clamorosamente fuori. Il vero punto debole di Deulofeu, bravo, rapido e talentuoso, ma poco concreto in fase di realizzazione. Celades, c.t. della “Rojita”, a quel punto prova a far girare la storia della gara invertendo Asensio e Deulofeu, ma gli azzurrini reggono senza mai finire in apnea.
Secondo tempo: crollo azzurro. L’Italia della ripresa è molle, stanca e soprattutto nervosa. La Spagna fiuta il momento e alza i ritmi quel tanto che basta a mandare in confusione i ragazzi di Di Biagio. Passano otto minuti e Donnarumma prende il primo gol: Ceballos, ancora lui, prestigiatore sul centro-sinistra, trova un corridoio al limite per Saul che firma la prima rete. La diga in mezzo salta, come saltano i nervi a Gagliardini, che al 58′ si prende il secondo giallo in otto minuti e lascia i compagni in dieci. È qui che l’Italia di fatto saluta la finale, perché la gioia per il pari di Bernardeschi al 62′ (sinistro potente deviato da Vallejo), dura poco. Deulofeu, Ceballos, Asensio, vanno tutti a un passo dal gol. Ci pensa il mattatore della serata, Saul, a chiudere il conto tra il 65′ e il 75′. Onore dunque agli azzurrini, che ci hanno provato, ma se negli ultimi 2 anni e 7 mesi questa Spagna Under 21 ha perso soltanto una volta, un motivo ci sarà. Spagna fucina di talenti calcistici, una costante dai primi anni 2000.
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