di FABIO CAMILLACCI/ Il volley italiano segue l’esempio di rugby e basket: causa coronavirus, sono stati dichiarati conclusi in anticipo tutti i campionati pallavolistici di ogni serie e categoria senza l’ssegnazione di titoli, promozioni e retrocessioni. Il provvedimento riguarda tutti i campionati nazionali: quelli regionali e quelli territoriali. La decisione definitiva è arrivata dall’odierno Consiglio Federale. Una decisione presa dopo un’attenta riflessione sulla situazione dell’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia. La Fipav peraltro ha messo la parola fine su tutte le attività che gravitano intorno alla pallavolo; dichiarata conclusa, infatti, anche l’attività del Sitting Volley.
I passaggi che hanno portato allo stop. Analizzando la grave situazione sanitaria italiana causata dal Covid-19, il Consiglio Federale presieduto da Bruno Cattaneo ha tenuto conto dei recenti DPCM e delle Ordinanze emesse dal Governo e dalle Regioni, all’interno delle quali non emergono date certe circa la possibilità di riprendere l’attività sportiva in condizioni di completa sicurezza. Istituzioni che inoltre continuano a ritenere necessarie misure di distanziamento sociale.
Le conseguenze della scelta. Decisioni che non hanno solo interessato i campionati senior ma hanno anche toccato il mondo del settore giovanile. La Fipav a tal proposito ha stabilito che, per permettere agli atleti potenzialmente coinvolti quest’anno di proseguire l’attività giovanile, la prossima stagione si svolgerà con categorie di annate dispari: Under 13, Under 15, Under 17, Under 19 Maschili e Femminili.
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