Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nella consueta conferenza stampa di fine anno ha detto tra l’altro: “Questo governo nasce all’indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, provocate dalla sconfitta al referendum, ma non deve cancellarsi il lavoro che l’esecutivo Renzi, di cui ho fatto parte, ha svolto nei due-tre anni precedenti. Cancellarlo o relegarlo nell’oblio sarebbe un errore”.
Giustissimo! E chi se li scorda i guai che ha combinato?! Mica solo quel pasticcio di riforma costituzionale su cui ha inchiodato gli italiani in una infinita campagna elettorale referendaria! Quindi niente oblio. Ricordarsene a lungo!
Ma Gentiloni, a quanto pare, è sereno: “La stabilità di un paese a livello internazionale è sempre importante – ha aggiunto – ma la stabilità non può rendere prigioniera la democrazia. Quindi se si vota non si può vedere il voto come una minaccia”.
Gentiloni si è già stancato di stare a Palazzo Chigi, o sa che il segretario Pd ha già pronto anche per lui il decreto di sfratto, come fece con Letta? #paolostaisereno!
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