La vicenda che vi raccontiamo (e che sta facendo il giro delle tv, delle radio, dei social e dei giornali) ha buttato giù lo storico muro che le aziende alzano davanti alle donne in gravidanza. Samuele Schiavon, 38 anni, titolare di una società di web designer a Mestre, ha proposto l’assunzione a Martina Camuffo, 36 anni, incinta al nono mese. Una svolta copernicana nel mondo dell’economia. Una vittoria per le tante donne che vogliono conciliare il diritto al lavoro con quello ai figli.
Anche il suo socio nell’azienda, Stefano Serena, 50 anni, ha condiviso totalmente la scelta di puntare su Martina. Lei, che dopo le tante attestazioni di stima dice si sentirsi un po’ una ‘Giovanna d’Arco’, è raggiante. Più che al lavoro però deve pensare al parto, già programmato, giovedì della prossima settimana. Già mamma di una bimba di due anni, è in attesa di un’altra figlia.
Martina, che entrerà subito in maternità, ha firmato con la ‘The creative way’ una lettera di incarico; documento formale che le garantisce l’assunzione appena terminato il permesso di legge per accudire la piccola, tra cinque mesi. Poi si occuperà dello sviluppo della parte commerciale dell’azienda, incarico che potrà spesso svolgere anche da casa.
Il caso ha suscitato un’approvazione bipartisan nel mondo politico.
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