GIALLO EMANUELA ORLANDI/ Il fratello Pietro e l’avvocato della famiglia Laura Sgrò polemici con il Senato, dove la Commissione d’inchiesta stenta a decollare

La scomparsa di Emanuela Orlandi a 40 anni di distanza. Dopo due inchieste della magistratura italiana finite con l’archiviazione, la Procura di Roma ha aperto una terza inchiesta proprio in questo 2023, contestualmente all’apertura delle indagini da parte del Procuratore Vaticano e all’avvio di una Commissione Bicamerale Parlamentare d’inchiesta. Ma dopo 40 anni, tra piste di terrorismo internazionale e altre legate a crimine e denaro con Banda della Magliana, Mafia e Chiesa protagoniste, l’intera vicenda rimane avvolta nel mistero. A commentare e approfondire in studio a “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV, i numerosi lati oscuri della vicenda: Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, e l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi.
Domenica durante l’Angelus le parole di Papa Francesco. Il pontefice davanti alle centinaia di persone che hanno partecipato al sit-in per Emanuela Orlandi, ha detto: “In questi giorni ricorre il 40° anniversario dalla scomparsa di Emanuela Orlandi: desidero approfittare di questa circostanza per esprimere ancora una volta la mia vicinanza ai familiari, soprattutto alla mamma, e assicurare la mia preghiera”.
La rivelazione di Pietro Orlandi. Il fratello di Emanuela ha detto: “Tante persone erano presenti manifestando grande solidarietà da tutta Italia, il nostro obiettivo è arrivare alla verità qualunque essa sia e dare giustizia a Emanuela. Ho percepito la volontà di Papa Francesco di fare chiarezza ma secondo me c’è qualcuno in Vaticano che rema contro e penso anche di sapere chi. Io ho fatto un appello ai senatori che in questo momento frenano tutto. Forse sono stati frenati da quando il procuratore di giustizia Diddi in rappresentanza del Vaticano alla Commissione al Senato ha fatto capire che qualcuno in Vaticano non gradisce questa Commissione come fosse una intromissione. Spero che Papa Francesco abbia ribaltato questo segnale”.
A proposito delle frenate da parte della Commissione Bicamerale, l’avvocato Laura Sgrò ha dichiarato: “I rallentamenti sono dovuti proprio al fatto che essendo una Commissione Bicamerale occorre l’approvazione della Camera e poi del Senato. Alla Camera le attività si sono svolte in modo molto spedito, si è arrivati al voto e tutti hanno votato per il si all’unanimità. Davamo per scontato che in Senato la faccenda si sarebbe svolta altrettanto velocemente ma non è stato così, sono stati presentati degli emendamenti, fissate delle audizioni a cui tutti abbiamo partecipato, la settimana scorsa il Senato ha chiesto una ulteriore proroga. Mi auguro che le parole del Santo Padre siano servite a sciogliere tutti i dubbi. Dare delle risposte alla scomparsa di Emanuela Orlandi vuol dire dare delle risposte a dei buchi neri della storia d’Italia”.
L’appello finale di Pietro Orlandi. Il fratello di Emanuela ha concluso dicendo: “Il mio appello va ai senatori che dovranno decidere non solo per la famiglia ma per l’Italia intera. Non è solo per la scomparsa di una ragazzina, ma per chiarire l’atteggiamento di tutti gli apparati dello Stato che si sono succeduti in questi 40 anni. Dopo che alla Camera dei deputati è stata raggiunta l’unanimità il presidente Fontana mi ha chiamato entusiasta dicendo ‘ce l’abbiamo fatta e vedrai che questa Commissione partirà perché è necessaria e deve partire’. Idem La Russa e Mantovano. Da parte del Governo ho notato entusiasmo, c’è la massima solidarietà per fare chiarezza. Speriamo sia davvero così”.  (f. c.)

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