di FABIO CAMILLACCI/ Al Giro d’Italia va in scena il colpo del Joker. Applausi ad Andrea Vendrame che arriva da solo sul traguardo di Sappada in Friuli. Un arrivo in salita per la 19° tappa con finale a 1.300 metri di quota dopo tre Gran premi della montagna. Trionfo per l’azzurro della Decathlon-Ag2R. Staccato di oltre 15 minuti il gruppo con la maglia rosa Pogacar. Andrea Vendrame: 29enne trevigiano di Conegliano, fa l’impresa con una fuga di quasi 100 chilometri, di cui gli ultimi 28 da solo. Insomma, padrone di questa Mortegliano-Sappada di 157 km, con 2850 metri di dislivello. Andrea Vendrame fa il vuoto in discesa dalla Sella Valcalda sotto la pioggia battente, poi riesce a tenere a distanza un gruppetto di inseguitori formato da Alaphilippe, Steinhauser, Pelayo Sanchez, Narvaez.
La storia ciclistica di Vendrame e la sua straordinaria prestazione in Corsa Rosa. Professionista dal 2017, il corridore della Decathlon-Ag2R centra la seconda vittoria in carriera al Giro dopo il successo nella tappa di Bagno di Romagna del 2021. Un corridore di grande sostanza, capace di vincere in Bretagna la piccola Roubaix, la Tro Bro Leon nel 2019. Alle spalle dell’azzurro sul traguardo di Sappada, lo spagnolo Pelayo Sanchez staccato di 55 secondi. Terzo il tedesco Steinhauser a 1’06”. Per l’Italia si tratta della quinta vittoria in questo Giro 2024, dopo il tris di Milan in volata e la cronometro di super Ganna.
Come nasce il soprannome Joker? Ricordiamo che nella carriera di Vendrame ci sono stati anche brutti episodi. Nel 2016 fu investito da un’auto, sfondò con il volto il vetro e le successive operazioni richiesero centinaia di punti di sutura. Aspetto che costrinse Vendrame a farsi crescere la barba per nascondere le cicatrici. Da qui il soprannome Joker. Senza dimenticare la grande passione di Andrea per il personaggio della saga di Batman. E ancora: nel dicembre 2020 un automobilista lo strinse su strada; tragedia sfiorata e, come se non bastasse, nella successiva lite l’automobilista colpì Vendrame al volto.
La lotta per la maglia rosa. A 6 chilometri dall’arrivo, brivido per Geraint Thomas che girandosi due volte per vedere la composizione del gruppetto colpisce con la ruota anteriore quella posteriore di Tiberi. Il gallese, terzo in classifica, è così obbligato a cambiare bicicletta. Il leader della classifica generale Tadej Pogacar riesce a evitarlo per un pelo e poi l’aspetta con fair play. Non succede nulla fino al traguardo, i migliori arrivano tutti insieme a oltre 15 minuti dal vincitore di tappa. In classifica lo sloveno Pogacar continua a comandare con 7’42” di vantaggio su Martinez, 8’04” su Thomas, 9’47” su O’Connor e 10’29” su Antonio Tiberi.
Il gran finale. In questo sabato 25 maggio penultima tappa del Giro d’Italia 2024, la Alpago (Belluno)-Bassano del Grappa (Vicenza), di 184 chilometri, cinque stelle e 4200 metri di dislivello. È il classico tappone di montagna che negli ultimi 97 chilometri prevede due volte la scalata del Monte Grappa. Si affronta sempre dal versante più duro di Semonzo, uno dei sei lati di questa montagna-totem del vicentino. Peraltro, si tratta di un ritorno sul Grappa dopo ben 10 anni: era il 2014 e allora la cronoscalata venne vinta dalla maglia rosa Nairo Quintana.
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