Il 60,9% dei votanti sulla piattaforma Rousseau ha dato il via libera al “patto civico” per l’Umbria annunciato da Luigi Di Maio. I votanti sono stati 35.036: i sì sono stati 21.320, i no 13.716, pari al 39,1%. La votazione era aperta a tutti gli iscritti M5S sul territorio nazionale.
“Molto bene il risultato su Rousseau. Ora chiudiamo sul nome del candidato presidente e liberiamo l’Umbria dalla sola politica. I partiti facciano un passo indietro e gli umbri facciano un passo in avanti” sottolineano fonti pentastellate.
“Sull’Umbria sono fiducioso” ha commentato il segretario Pd Nicola Zingaretti. “Ci sono le condizioni con lo sforzo di tutti – ha aggiunto – per arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l’Italia”.
Ora il candidato sul quale Pd e M5S starebbero cercando una convergenza è la presidente del centro di riabilitazione per disabili “Serafico” di Assisi, Francesca Di Maolo (foto). Ma – sottolineano fonti dello stesso M5s – “al momento non è stato trovato nessun accordo; sono errate le notizie diffuse da alcuni organi di informazione in merito a una presunta convergenza tra M5S e Pd sul nome del candidato presidente della Regione Umbria. La trattativa va avanti, ma non è stato ancora definitivo il nome”.
Infatti il commissario Pd dell’Umbria, Walter Verini, sostiene che il suo partito “da giorni, in accordo con i vertici nazionali dello stesso Pd, attende una risposta seria su una candidatura civico-sociale da tempo in campo, a prescindere dal Pd: quella di drea Fora (foto a destra). Il quale, davanti ad eventuali intese su profili di alto spessore, aveva dato e darebbe piena disponibilità ad aiutare queste soluzioni. Noi lavoriamo per unire e non per dividere un campo largo che può essere vincente”.
Avvocato di Assisi, 49 anni, Francesca Di Maolo, indicata come possibile candidata presidente della Regione Umbria sulla quale Pd e M5s starebbero cercando la convergenza, è esperta di Diritto del lavoro ed è da sempre vicina al mondo cattolico. L’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi di Assisi – di cui la Di Maolo è presidente – è un ente ecclesiastico senza scopo di lucro che promuove e svolge attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. Dal 1871 l’istituto Serafico “si adegua continuamente ai cambiamenti socio-culturali e alle diverse forme di disabilità, e costruisce una rete di servizi per le esigenze dei ragazzi e per il nucleo familiare”. La struttura che sorge alle porte del centro umbro è stata negli anni tappa praticamente di ogni Papa che ha visitato Assisi. Francesca Di Maolo è stata tra i fondatori di uno dei centri di volontariato sociale per l’accoglienza di persone in difficoltà. E’ ora presidente della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo” della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino. Il Serafico, guidato dall’avvocato Di Maolo, fa parte del comitato che si sta occupando dell’organizzazione del grande appuntamento “The Economy of Francesco” che per iniziativa del Pontefice nel marzo del 2020 riunirà ad Assisi giovani economisti e imprenditori dei cinque continenti.
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