di MARIO MEDORI/ Un grande Francesco Molinari batte Phil Mickelson e permette all’Europa di conquistare la 42° edizione della Ryder Cup. A Parigi vittoria netta per il Vecchio Continente che batte i campioni in carica degli Stati Uniti 17 e mezzo -10 e mezzo. Il punto decisivo è arrivato proprio dall’azzurro. Si allunga così la striscia d’imbattibilità dell’Europa in casa: gli Stati Uniti non vincono sul suolo europeo dal 1993. Gli americani però restano in testa nell’albo d’oro (26-14), ma l’Europa ora vanta nove vittorie nelle ultime 12 edizioni e un record di 11 vittorie e 8 sconfitte dopo il 1977, da quando cioè la squadra è stata allargata da una selezione britannico-irlandese ai giocatori di tutto il continente. Gli europei partivano dal 10-6 accumulato tra venerdì e sabato, nei due giorni dedicati ai doppi. Gli Stati Uniti, che dovevano conquistare 8 punti sui 12 disponibili, avevano provato a riavvicinarsi, prima con Justin Thomas (1 up) su Rory McIlroy, poi su Webb Simpson (3&2 su Justin Rose), infine con Tony Finau contro Tommy Fleetwood.
I colpi decisivi e la gioia di Molinari al termine. Prima del punto di Chicco, fondamentali per l’Europa sono stati quelli conquistati da Ian Poulter, battendo Dustin Johnson (2 up) e da Henrik Stenson, 5 up contro Bubba Watson. Mezzo punto era arrivato anche da Paul Casey contro Brooks Koepka. In precedenza Jon Rahm aveva imposto a Tiger Woods la quarta sconfitta del weekend. Tiger Woods commenta: “Sono una delle ragioni per cui abbiamo perso la Ryder Cup”. Molinari in tal modo è diventato il primo europeo e solo il quarto nella storia della Ryder Cup a conquistare tutti e cinque i punti potenzialmente disponibili in un’edizione. L’ultimo a riuscirci era stato lo statunitense Larry Nelson nel 1979. Il torinese non sta nella pelle e dice: “E’ stata una settimana incredibile. E’ stata lunga, ho giocato cinque partite, ho accelerato quando serviva e, lo sapete, quel putt alla 14 è stato splendido”. Un Chicco da impazzire.
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