“La settimana prossima uscirà un regolamento” e in “tv andrà solo chi dovrà parlare di un tema, del nostro programma. Si va in tv sulla base dei programmi”, dice Grillo dal palco della Festa Italia 5 Stelle.
“Siamo davanti alla prima fase di un grande esperimento, ci sarà una seconda fase la inaugureremo stasera”, cosi Beppe Grillo uscendo dall’hotel Posta e soffermandosi qualche minuti con i cronisti. Rivalità nel Direttorio?, gli è stato domandato. “Forse sì, – ha risposto – ma è normale, del resto la tv è immagine, c’è quello che funziona di più o quello che funziona meno”. I parlamentari “li ho visti un po’ stanchi, ma è normale”, aggiunge, ma a chi gli chiede se li abbia visti affascinati dal potere replica: “Quello no”.
“Bisogna tornare a quella visione, alla visione di quello che era il Movimento, e come vogliamo vivere tra dieci anni”, ha sottolineato ancora Grillo arrivando alla Festa 5 Stelle. Se cambio il Direttorio? “Il Direttorio è una parola che avete inventato voi, sono 5 persone che io e Casaleggio assieme alla Rete avevamo scelto perché il Movimento stava diventando enorme”. Se ci saranno promozioni dal palco? “No, né promozioni né delazioni”, sottolinea Grillo.
Quanto alle Olimpiadi, sottolinea che il no è stato deciso dalla sindaca di Roma: “Abbiamo avuto un po’ di impreparazione, è una città complicata. Torino va benissimo ma fa 900mila abitanti. Un po’ di assestamento ci vuole, adesso ci stiamo assestando, si stanno assestando, ma le decisioni le prende la signora Raggi. Lei è in grado di prendere qualsiasi decisione”. Dunque, una replica anche all’attacco di Renzi, che, tradendo ciò che aveva detto 24 ore prima (“rispetto la decisione di chi è stato eletto”), oggi ha cercato di attaccare il sindaco di Roma affermando che la rinuncia alle Olimpiadi è stata motivata dalla Raggi con il timore di truffe e speculazioni edilizie e non – come invece è avvenuto – perché le finanze disastrate del Comune di Roma (ereditate dalle precedenti gestioni) non sono in grado di reggere i costi di un evento come quello. Uno spettacolo vergognoso offerto da questo imbonitore in una delle feste dell’Unità in Toscana.
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