GRILLO INSULTA CONTE/ E tenta di scagliargli contro la canea dei suoi fedelissimi usando la piattaforma di Davide Casaleggio

di ENNIO SIMEONE – Come era prevedibile, allo stile composto di Giuseppe Conte e al suo progetto organico per dare una prospettiva seria al M5s in decomposizione,  Grillo ha reagito alla sua maniera, cioè  con lo stesso stile (si fa per dire) con il quale ha difeso il figlio dall’accusa di aver partecipato a un eroico  stupro collettivo di una ragazza in Sardegna (vedi filmato: https://www.youtube.com/watch?v=IyLxbe5nHCA). Ha risposto insultando la persona che aveva risposto – con l’impegno da uomo delle istituzioni e con un progetto organico – al suo invito di assumersi il ruolo di leader politico di quella formazione politica in disfacimento.  Un invito che ora mostra i veri connotati di uno squallido imbroglio somministrato anche ai suoi “fedelissimi”.

Infatti, esattamente dopo 24 ore di silenzio dalla conferenza stampa tenuta da Giuseppe Conte per illustrare il suo progetto, ha mandato on line un video in cui, da guitto quale è sempre stato, lancia offese inaudite a colui che nei suoi riguardi ha usato sempre un comportamento istituzionalmente irreprensibile e un linguaggio improntato alla massima correttezza istituzionale. “Indìco la consultazione in rete degli iscritti al MoVimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau. Ho pertanto chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato. Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023”, ha scritto Beppe Grillo.

Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco.Vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto, ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente). E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione.”

Ma Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio. Conte non ha né visione politica, né capacità manageriali“.

Chiederò al Comitato direttivo di indicare qualcosa di concreto, indicando obiettivi, risorse, tempi, modalità di partecipazione vera e, soprattutto, concordando una visione a lungo termine, al 2050. Questo aspettano cittadini, iscritti ed elettori. Una visione chiara di dove vogliamo andare e in che modo. Il perché, il cosa e il come. È sempre stata la nostra forza: consentire a tutti di sapere quale sarà il viaggio e accogliere chi è pronto per una lunga marcia. In alto i cuori!

Insomma un’accozzaglia di indicazioni degne della parola d’ordine di un esaltato a cui colui che si considera “l’Unto del Signore”, “l’Elevato”, improntò – nessuno lo dimentichi – la nobile “missione” del M5s: “Vaffanculo”, con annesso giorno celebrativo: il “Vaffaday”. Giuseppe Conte, a nostro avviso, ha commesso un errore nel lasciarsi coinvolgere da un personaggio del genere.

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