Ci risiamo. Negli Stati Uniti un uomo armato, afroamericano, è stato ucciso da agenti di polizia a Houston, in Texas, dopo che questi aveva agitato una pistola puntandola anche contro i poliziotti. Lo riferiscono le autorità locali, spiegando che è accaduto nella parte sud della città: gli agenti avrebbero notato l’uomo armato in strada. Alla loro richiesta di deporre l’arma il nero, Alva Braziel, avrebbe risposto puntandola contro di loro. Aperta un’inchiesta.
Proteste della gente di colore. Alta tensione alle manifestazioni nello Stato di New York per protestare contro l’uccisione di due neri da parte della polizia. A Rochester il corteo si è concluso con l’arresto di 74 persone, tra cui due reporter afroamericani, con i quali poi sindaco e polizia si sono scusati. Altri tre arresti a Phoenix, dove gli agenti hanno usato spray urticanti e sparato pallottole non letali per impedire che un raduno dei Black Lives Matter bloccasse un’autostrada.
Parla Barack Obama. “Gli americani di tutte le razze sono indignati dagli attacchi alla polizia a Dallas o in qualunque altro posto”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, a margine del vertice Nato a Varsavia. “Lo squilibrato che ha compiuto l’attacco non è rappresentativo degli afroamericani americani – ha aggiunto -. Non possiamo lasciare che le azioni di pochi definiscano tutti gli americani. La polizia della città texana è comunque stata esemplare”. Obama rilancia poi la necessità del controllo sulle armi dopo le sparatorie degli ultimi tre giorni, nelle quali sono rimasti uccisi neri e poliziotti. “Se ci interessa la sicurezza, non possiamo mettere da parte la questione”, ha detto ancora a Varsavia, ricordando che gli Usa sono l’unico Paese tra quelli avanzati ad avere una violenza record: “Non saremo in grado di eliminare prendere ogni matto che compra un’arma, ma possiamo rendergli difficile l’acquisto”.
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