I farmaci equivalenti sono largamente sottoutilizzati: nel 2013 hanno rappresentato il 19% del mercato farmaceutico totale in consumi (media Ocse 48%) e l’11% della spesa (media Ocse 24%). A farsi carico della differenza non rimborsata dal Servizio sanitario nazionale sono i cittadini, con una spesa out- of-pocket di oltre € 1 miliardo nel 2015 e di € 437 milioni nei primi 5 mesi del 2016, in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. A far luce sull’argomento è stato dedicato un convegno organizzato da Motore Sanità presso l’Università Sapienza di Roma.
Il primo relatore della giornata, Alessandro Cofone, rappresentante degli studenti nel Senato Accademico all’università la Sapienza di Roma – ha spiegato il motivo per cui ha voluto fortemente organizzare questo convegno rivolto ai medici del domani: “I farmaci equivalenti-biosimilari rappresentano un argomento delicato ed è giusto che i vari aspetti, dell’efficacia, del risparmio e quindi del maggiore accesso alle cure da parte di alcune categorie di pazienti, vengano approfonditi proprio nelle aule universitarie dove il sapere medico prende forma e consapevolezza anche sfatando alcuni miti sui farmaci equivalenti è uno dei nostri obiettivi – ha proseguito Cofone – gli studenti di medicina saranno chiamati tra pochi anni a far parte di una categoria delicata del mondo professionale ed è giusto che ci sia chiarezza in merito per affrontare con scienza e coscienza l’iter terapeutico”.
Anche il professore Massimo Volpe ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa educazionale che ha come obiettivo quello di far aumentare la cultura degli studenti e quindi dei medici del futuro sul ruolo ed il significato dei farmaci equivalenti- biosimilari: “Un’area , questa, che non sempre trova sufficiente spazio di approfondimento nei programmi dei corsi di studio, soprattutto in relazione ai profili di qualità, di impatto sull’aderenza nelle terapie croniche e di rilievo socio-economico nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e della sostenibilità delle cure” – ha concluso. Il Rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, ha affermato che “il nostro compito è quello di formare dei professionisti attenti e consapevoli delle responsabilità che si incontrano in campo medico, che vanno dalla cura del paziente alla valutazione della migliore terapia disponibile, con uno sguardo attento alla dimensione sanitaria e pubblica delle scelte operate”. “Questo momento di riflessione – ha concluso – è necessario per mettere a fuoco il giusto punto di equilibrio tra qualità, efficacia e sostenibilità e fornire gli strumenti che rendano i nostri giovani medici all’altezza del compito che sono chiamati a svolgere”.
Il professore Ferdinando Nicoletti, ordinario di Farmacologia, ha sottolineato l’importanza dell’incontro, di grande rilevanza sotto il profilo sanitario/economico e, al contempo, un’occasione da non perdere per giovani studenti in medicina che affronteranno i delicati temi di sostituibilità primaria e secondaria in ambito terapeutico. «Oggi discutiamo delle differenze tra farmaci generici, biosimilari e farmaci approvati con procedure “ibride” che non rientrano nelle precedenti categorie – ha affermato Nicoletti – la necessità di ricorrere a farmaci di minor costo deve integrarsi in modo armonico anche con le esigenze psicologiche dei pazienti, particolarmente in ambito psichiatrico». Progetto realizzato grazie al contributo incondizionato di Mylan.
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