Evasione. “Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva“.
Aliquote Irpef – Secondo il Ministero dell’Economia “le nuove regole, operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese. Con la riforma dell’Irpef si garantisce l’equità orizzontale, attraverso la riduzione della pressione fiscale, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti. Inoltre viene garantita la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef (Redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi). La delega prevede anche la revisione delle tax expenditures, (oggi più di 600 voci) e l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8174 euro e pensionati 8500 euro)“.
“Per quanto riguarda le imprese – sostiene il ministero – è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe o assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap. Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva“.
No tax area
La riforma fiscale prevede ”l’equiparazione della no tax area per lavoratori dipendenti (8.174 euro e pensionati 8.500 euro)”. Per quanto riguarda le imprese ”è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per chi investe e\o assume. Ci sarà anche una graduale eliminazione dell’Irap. Con l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo si riscrivono le regole della lotta all’evasione fiscale che diventa preventiva e non più repressiva”.
Nuova organizzazione del Mef
Secondo il ministro dell’Economia, Giorgetti (foto), la nuova organizzazione del suo ministero dovrebbe avere un nuovo dipartimento (“Dipartimento dell’economia“) a cui sarebbero attribuite competenze in materie di interventi finanziari nell’economia (tra gli altri nei settori delle infrastrutture, sostegno all’export, garanzie pubbliche, sostegno sociale e all’expo), valorizzazione del patrimonio pubblico e gestione delle partecipazioni societarie dello Stato e tutela degli attivi strategici.
Al Tesoro sarebbero attribuite le competenze sulla programmazione economico finanziaria, la gestione del debito pubblico, i rapporti finanziari europei e internazionali, la regolamentazione e vigilanza finanziaria. Si aggiunge la direzione per i rapporti con gli investitori e istituzioni finanziarie. Entrambi i dipartimenti (Economia e Tesoro) si avvarrebbero del consiglio tecnico-scientifico degli esperti. Inoltre al dipartimento della Ragioneria è stato istituito l’ispettorato generale del Pnrr che, in continuità con il precedente servizio, svolgerà attività di coordinamenti nelle fasi di gestione, monitoraggio e rendicontazione del Pnrr.
Ma la riorganizzazione del Mef passa ora al vaglio del Consiglio di Stato e solo successivamente può diventare operativa. “E’ un passaggio importante – dice Giorgetti – che va nella direzione della razionalizzazione del sistema coerente con i nuovi tempi dell’economia e in linea con il nuovo approccio europeo”.
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