Il sogno è diventato realtà: il Leicester City è campione d’Inghilterra. E’ il finale più giusto, oltre che il più adatto a entrare nel libro delle favole sportive: non c’è appassionato di calcio, in Inghilterra e fuori, che non riconosca i meriti di questo piccolo grande club, e del suo saggio condottiero italiano. Lo sanno anche i tifosi del Tottenham, gli ultimi e gli unici a sperare di frapporsi tra le “Foxes” e la gloria. Ci hanno provato fino a stasera, poi il 2-2 in casa del Chelsea ha spento anche le poche speranze aritmetiche. Il tutto per la gioia del popolo di Stamford Bridge, che apprezza Ranieri (ex Blues) almeno quanto detesta gli Spurs. Tottenham avanti di due gol con le reti di Kane e Son prima dell’intervallo, orgogliosa rimonta del Chelsea nella ripresa con l’ingresso in campo di Hazard, a segno come Cahill.
salvi, poi campioni.
La meravigliosa cavalcata del Leicester verso il suo primo storico trionfo in Premier League. Una cavalcata che i media ci hanno raccontato giornata dopo giornata, fino alla noia bisogna ammetterlo. Un modo stucchevole di cavalcare una moda: la moda Leicester e il “Ranieri style”. Una storia ormai nota anche ai meno appassionati del football, ma vale la pena ricordarla. Lo scorso anno, la squadra di proprietà del thailandese Srivaddhanaprabha evitò la retrocessione in maniera quasi insperata, con un gran finale di torneo sotto la guida dell’allora tecnico Pearson. L’allenatore se ne andò in estate per un caso a luci rosse, condito da razzismo, che coinvolse il figlio. La scelta per la sostituzione cadde su Claudio Ranieri, reduce da un’esperienza non felice da c.t. della Grecia. E i bookmaker si scatenarono, dando il 64enne romano come il probabile primo esonerato della stagione. Sono bastate poche giornate di campionato per capire invece che la musica sarebbe stata diversa. Ma nessuno si aspettava che il Leicester potesse reggere fino alla fine e portare a compimento uno dei più incredibili miracoli calcistici (se non proprio il più clamoroso) che la storia ricordi.
I grandi protagonisti della favola “Foxes”. Ranieri ha puntato su un blocco ben definito di titolari, con appena due-tre alternative in grado di dare respiro agli undici pretoriani. Su tutti, sono emersi Jamie Vardy (ex operaio non immune da problemi con la giustizia, esploso fino a segnare 22 gol in questa Premier) e Riyad Mahrez, talento algerino su cui nessuno aveva mai puntato, ma capace di crescere tanto da essere nominato miglior giocatore del campionato. Insieme a loro, un gruppo di calciatori considerati mediocri o sulla via del tramonto ha saputo remare compatto, difendendo ogni centimetro di campo e ripartendo in velocità dopo ogni pallone recuperato.
Leicester, un trionfo storico costruito partita dopo partita. Il Leicester ha perso un filo di spensieratezza, ma ha acquistato solidità, spinto dal sostegno di una città innamorata e da fan dell’ultima ora, dislocati in tutto il mondo. Ha messo al tappeto José Mourinho e i campioni in carica del Chelsea, ha sconfitto colossi come Manchester City e Liverpool, ha vinto anche in casa del Tottenham. E il vantaggio sugli inseguitori è diventato incolmabile, tanto da permettere a Ranieri di tagliare il traguardo a braccia alzate, lentamente, come un ciclista che ha staccato tutti gli avversari. Da domani, in tanti cercheranno di esaminare la “scatola nera” dell’aereo Leicester, che da mesi vola alto sull’Inghilterra calcistica senza perdere mai quota. Da domani. Ma adesso è soltanto il tempo della festa. Fiumi di birra per “King Claudio” e i suoi ragazzi. Una festa strameritata per un incredibile sogno coronato. Claudio Ranieri, tecnico non eccelso, non vincente, ma, bravo e preparato, centra dunque il suo primo scudetto da allenatore all’età di 64 anni in una tranquilla cittadina inglese di 285 mila abitanti, situata nelle Midlands Orientali e capoluogo del Leicestershire. Per internderci, un’impresa d’altri tempi; un’impresa che può essere paragonata a quella del Cagliari di bomber Gigi Riva o a quella del Verona di mister Bagnoli. Favole che solo il calcio sa regalare.
Commenta per primo